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C’è chi non si arrende

SOMMARIVA BOSCO Produceva quasi 350 mila metri quadrati di pavimenti sopraelevati all’anno. Poi la crisi. La Intec – azienda leader in questo campo – a fine marzo è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Torino. La quasi totalità dei suoi 35 lavoratori (17 impiegati e 18 operai di cui 1 con contratto part-time) è adesso in attesa di essere collocata nelle liste di mobilità, per sperare di essere assunti da aziende che godrebbero di significativi sgravi fiscali.

Spiega Donato Falcone (Filca Cisl): «I primi segnali della crisi li abbiamo avuti due anni fa. Abbiamo subito cercato di intervenire con strade diverse, tra le quali anche il ricollocamento dei dipendenti in altre aziende. La ditta Petral, sempre del settore, pareva interessata, anche se ci aveva chiesto di ridurre il personale di almeno 6-7 unità. Quando, attraverso procedure di mobilità e prepensionamenti eravamo riusciti a riconfigurare l’assetto dei dipendenti, l’azienda si è tirata indietro». Dunque dallo scorso mese di maggio, la Intec è in liquidazione. L’ex amministratore delegato Andrea Garassini viene nominato liquidatore; il personale viene messo in cassa integrazione ordinaria (Cigo) a rotazione. Dopo la rinuncia della Petral inizia però la cassa integrazione straordinaria (Cigs) con decorrenza 28 maggio 2012 e durata dodici mesi (la scadenza è quindi prevista il 27 maggio prossimo). Conclude Falcone: «La dichiarazione di fallimento esclude ogni prospettiva di ripresa. Attualmente c’è un curatore fallimentare e ci sono tante situazioni da ridiscutere. A partire dal contratto d’affitto con la cooperativa e l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali».

La cooperativa. Pur in presenza di una situazione di enorme criticità, occorre registrare una storia di coraggio e di volontà. Quattro lavoratori, che hanno vissuto la maggior parte della loro vita professionale all’interno della Intec, non si danno per vinti. E decidono insieme, solamente utilizzando risorse proprie, di fondare la Cooperativa italiana pavimenti (Cip) che lavora come conto-terzista per clienti italiani e esteri, che necessitano la realizzazione di pavimenti sopraelevati. Spiega il presidente Bernardo Saglietto: «Insieme ai colleghi Carlo Giordanengo (vicepresidente), Adriano Allocco e Marco Demichelis, supportati dal valido e intelligente aiuto del liquidatore Andrea Garassini, siamo riusciti ad affittare un capannone e una linea di produzione, per poter continuare il nostro lavoro. Non senza difficoltà. Infatti, pur avendo firmato nella sede della Camera di commercio di Cuneo – alla presenza anche delle organizzazioni sindacali – l’atto costitutivo ed essere stati assunti dalla cooperativa come personale in mobilità (quale realmente siamo), adesso abbiamo un contenzioso con l’Inps che intende rivalersi sui contributi che a loro dire avremmodovuto versare e che invece mancano, proprio per effetto delle detrazioni di cui le persone in mobilità godono. Ma siamo intenzionati a non cedere, ritenendo di essere nel giusto». Conclude il sindacalista: «A breve avremo un incontro in Regione per esaminare la possibilità di ulteriore cassa integrazione. Intanto seguiamo la vicenda della cooperativa, che avendo continuità, potrebbe anche riconquistare quote di mercato e assorbire altro personale».

Valter Manzone

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