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Movida troppo rumorosa

QUARTIERI Continua a far discutere la discoteca Caveau club di San Cassiano e per questo il comitato di quartiere ha inserito l’argomento nell’ordine del giorno dell’assemblea, tenutasi giovedì 18 aprile.

«Il disturbo è intollerabile, e va avanti fino alle cinque del mattino», spiega un residente. «I “bassi”, nonostante i vetri doppi, sono percepiti all’interno delle case, e non mancano confusione e schiamazzi sotto le finestre. Chiediamo che l’Arpa controlli i livelli del rumore e che il locale chiuda a un’ora più decente; inoltre che si vigili sulla clientela fuori dal locale. Mi domando con quale criterio il Comune conceda certe autorizzazioni, senza tener conto del disturbo arrecato alle abitazioni».

«Verificheremo la situazione, soprattutto gli schiamazzi esterni», cerca di calmare gli animi il comandante dei Carabinieri Nicola Ricchiuti. «Programmiamo un incontro tra residenti, gestore del locale e Arpa per arrivare a una soluzione concordata, che senza dubbio è meglio di una soluzione imposta», propone invece il comandante della Polizia municipale Antonio Di Ciancia. «Dopo di che i patti andranno rispettati».

«Il Comune – aggiunge l’assessore Giovanni Bosticco – non può negare un permesso in coerenza con la libertà di iniziativa economica, mentre per quanto riguarda gli schiamazzi oltre l’orario di apertura esistono le opportune sanzioni».

I gestori del locale non erano presenti all’assemblea di quartiere. Franco Miroglio, sentito il giorno seguente, spiega: «Mi dispiace di non essere stato invitato dal comitato, benché avessi dato disponibilità a un confronto. Collaboriamo con le Forze dell’ordine, effettuiamo monitoraggi e abbiamo cura della pulizia dell’area. Il rumore, durante l’inverno, è contenuto perché il locale è interrato mentre per l’estate ci stiamo muovendo al fine di contenerlo con ulteriori barriere anti-rumore e teli assorbenti. La discoteca sospende la musica alle 4, ma prima che i clienti siano tutti usciti può anche passare un’ora e mezza e l’esuberanza dei giovani è da contenere. Il locale impiega 40 persone e da parte nostra c’è tutta la volontà di collaborare per cercare una soluzione che soddisfi tutti».

b.b.

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