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Giovani nel cuore di Alba

L’INTERVISTA Il neoassessore comunale all’istruzione, alle politiche sociali e giovanili, Luigi Garassino, delinea per Gazzetta il suo impegno.

Garassino, su quali princìpi devono poggiare le politiche giovanili?

«Ogni intervento dev’essere realizzato con l’obiettivo di far sentire i ragazzi protagonisti. Questa filosofia è stata applicata nell’organizzazione di Open education, manifestazione del Forum giovani – vedi gli altri articoli di questa pagina –, durante la quale i ragazzi delle scuole superiori, alla presenza del cofondatore del gruppo Abele Michele Gagliardo, vestiranno i panni di insegnanti proponendo lezioni su temi legati ai loro studi».

Attorno a quali altri concetti devono ruotare le iniziative?

«Sono convinto che le altre parole chiave per fare breccia tra i giovani e prevenire il disagio siano partecipazione, responsabilizzazione, comunicazione e informazione».

Quale dev’essere il ruolo dell’Amministrazione?

«L’Amministrazione, mettendo a disposizione spazi, strumenti e quando possibile risorse, deve creare le condizioni affinché i ragazzi partecipino. I giovani sono chiamati a essere soggetti attivi e responsabili».

Non crede che ci sia troppa distanza tra le istituzioni e i giovani?

«È un problema che riguarda tutte le fasce della società e una fascia sociale e l’altra. Le difficoltà nascono dalla mancanza di dialogo tra le realtà sociali, che andrebbero considerate come un unico insieme e non come tanti gruppi di età differente. Il Comune sta operando – anche ricorrendo ai nuovi media – un rinnovamento dei suoi spazi web e cercando di avviare all’HZone un progetto unificante, grazie al quale i giovani, abituati a ritrovarsi nell’area di piazzale Beausoleil, animeranno il parco Sobrino e alcuni nonni civici parteciperanno alle iniziative dei giovani».

Con quale strumento il Comune interagisce con i giovani?

«Con l’Informagiovani, e con il Forum giovani che, pur essendo un organismo istituzionale, rappresenta lo spirito e le necessità di adolescenti e ragazzi».

Il bilancio del Forum giovani?

«In fase di lancio non sono mancate difficoltà – legate alla natura ibrida, a metà tra istituzione e associazione di volontariato, del Forum e ai repentini cambiamenti dei ragazzi – ma il bilancio è positivo. Il gruppo, composto da una trentina di ragazzi (nella pratica sono molti di più), si è comportato molto bene, contribuendo all’organizzazione, nel 2012, di oltre quaranta iniziative serali all’HZone, e organizzando direttamente la festa cittadina di fine anno scolastico e l’animazione presso le assemblee studentesche».

Quali sono le altre azioni?

«Tante, a partire dallo skatepark, che sarà pronto per la fine di aprile. Senza dimenticare le proposte per i giovani di parrocchie e associazioni sportive, il cuore delle politiche giovanili sarà l’H Zone, dove è stato anche collocato, con risultati positivi, l’Informagiovani».

Quanto possono contare le risorse?

«Tanto, ma non sono e non devono essere tutto. Nel 2012 l’Amministrazione di Maurizio Marello ha messo in campo per i progetti rivolti ai giovani quasi 100 mila euro, una cifra considerevole ma non altissima, condizionata in negativo dai tagli nei trasferimenti pubblici. Ciononostante, le attività proposte sono state numerose e di qualità, segno che, oltre al denaro, occorrono idee e reti di enti, associazioni, persone, esperienze, competenze e professionalità».

Il progetto che le sta più a cuore?

«Il mio sogno è di sviluppare al massimo gli interventi volti a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e sostenere le esperienze di alternanza scuola-lavoro. Un’attenzione particolare va anche riservata ai giovani albesi iscritti all’università, spesso costretti a “emigrare”, in quanto i trasporti sono deficitari. Se riuscissimo a migliorare le vie di comunicazione, la città ne trarrebbe grandi benefici».

Enrico Fonte

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