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Il Comune cerca sostegno in difesa del Giudice di pace

MOBILITAZIONE «Stiamo lavorando alacremente per scongiurare il rischio di chiudere il prezioso servizio offerto alla popolazione dal Giudice di pace, che opera nella sede di piazza Caduti (ex Pretura) e abbraccia un territorio molto vasto». Così Bruna Sibille, primo cittadino braidese, che continua: «Naturalmente per far sì che questo accada occorre che tutti i Comuni interessati si facciano carico di dare il loro contributo per finanziare questa operazione». Dunque i cittadini, oltre che di Bra, di Carmagnola, Ceresole, Cervere, Cherasco, La Morra, Narzole, Novello, Pocapaglia, Sanfrè, Santa Vittoria, Sommariva del Bosco, Sommariva Perno e Verduno, i quali abbiamo un’eventuale causa civile o penale che sia di competenza del Giudice di pace, se questi sopravviverà, non saranno costretti a rivolgersi al Tribunale competente, accelerando così i tempi della giustizia ed evitando al contempo di aumentare l’intasamento dei procedimenti.

Aggiunge il Sindaco: «Dopo che avevamo presentato all’Assemblea dei sindaci una scheda sui costi da sostenere per il mantenimento del servizio i quali, purtroppo, sono abbastanza rilevanti, abbiamo deciso nell’ultima Giunta che Bra darà il buon esempio e delibererà la sua quota-parte. Auspicando che anche tutti gli altri Comuni facciamo altrettanto».

Commenta l’assessore braidese Alberto Rizzo: «Siamo fortemente convinti dell’utilità di questo servizio, che garantisce un presidio di legalità. Ovviamente capiamo anche la posizione degli amministratori che faticano sempre più a quadrare i loro bilanci, ma siamo certi che si impegneranno per trovare i fondi necessari con cui contribuire al mantenimento del Giudice di pace, che potrebbe favorire tutte le loro comunità».

Valter Manzone

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