Ultime notizie

Narzole aumenta l’Imu (con riserva)

NARZOLE Lo stesso giorno in cui il neonato Governo nazionale ragionava di sospendere la rata Imu di giugno in vista di una riorganizzazione complessiva dell’imposta, il Consiglio comunale si trovava a discutere dell’applicazione della stessa, decidendone peraltro l’aumento. «È stato un estenuante lavoro di cesello insieme ai nostri uffici di ragioneria e dei tributi – che calorosamente ringrazio – per comprendere come ci si potesse muovere per incidere il meno possibile sulle tasche dei cittadini e allo stesso tempo mantenere l’obiettivo del pareggio di bilancio», ha spiegato il sindaco Fiorenzo Prever. «La stessa maggioranza ha accusato tensioni interne prima di arrivare a una soluzione discussa, ma inevitabile: le alternative sarebbero state approvare un bilancio in passivo o la dimissione di massa degli amministratori, in entrambi i casi mandando in commissariamento il Comune », conclude ancora con amarezza il primo cittadino.

In attesa delle decisioni centrali, l’aliquota Imu a Narzole dovrebbe quindi passare da 0,40 a 0,50% per la prima casa e da 0,80 a 0,85% per le seconde case; immutate sia le aliquote per attività commerciali e produttive (che vanno integralmente allo Stato) e le detrazioni di base. Un passo inevitabile per coprire i tagli dei contributi nazionali (meno 40 mila rispetto all’anno scorso) e per l’assurdo obbligo di istituzione del fondo di solidarietà a favore dei Comuni non virtuosi (oltre 190 mila euro).

«Abbiamo cercato di agire con economie di spesa, come la riduzione dei contributi alle associazioni o la rimodulazione degli orari dei dipendenti, ma non abbiamo potuto fare a meno di agire sulle entrate. L’introito della compartecipazione Irpef è impossibile da calcolare, mentre per l’Imu ci sono verifiche e proiezioni di rendita più certe », ha aggiunto l’assessore al bilancio Mauro Dogliani. Una decisione difficile accettata con responsabilità anche dalla minoranza, che ha rinunciato a strumentalizzare l’inevitabile con una battaglia “contro i mulini a vento”. Bocconi non meno amari anche per l’approvazione del bilancio consuntivo 2012, chiuso con un fondo di cassa al 31 dicembre 2012 di 334 mila e 614 euro e un avanzo di amministrazione di 48 mila e 285 euro, di cui 13 mila vincolati. Sul fronte delle entrate, la voce più importante è rappresentata da quelle tributarie (un milione e 632 mila) in cui spiccano Imu (631 mila), addizionale Irpef (192 mila) e Tarsu (304 mila). Seguono quelle da trasferimenti in conto capitale (468 mila) e quelle extratributarie (323 mila). Un particolare importante è rappresentato dal crollo degli oneri di urbanizzazione, passati da oltre 284 mila del 2011 a poco meno di 58 mila nel 2012, a indicare la forte crisi dell’edilizia per la stagnazione del mercato immobiliare. Quanto alle spese, l’impegno più gravoso è rappresentato da quelle correnti (un milione e 906 mila): solo per l’ordinario funzionamento della macchina amministrativa si spendono circa 651 mila euro, che rappresentano il 34,4% delle spese correnti. A ruota seguono le spese in conto capitale, cioè per gli investimenti (743 mila), e quelle per servizi a terzi (237 mila).

Miranda Ciravegna

Banner Gazzetta d'Alba