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Se SORRIDI viene meglio

clown Arcobaleno Vip
Immagine d'archivio

ASSOCIAZIONI La storia dell’associazione Vip, Viviamo in positivo, nasce nel 1997 a Torino quando due clown, Maria Luisa Mirabella e Sergio Pinarello, marito e moglie, decidono di aiutare – a suon di risate – chi vive un disagio. Dal 2000 iniziano invece i primi servizi negli ospedali, e i volontari formati a Torino fondano le associazioni in tutta Italia. Oggi i gruppi Vip italiani sono 52 e i volontari clown più di 3.300: tra Alba e Bra sono coordinati da Sergio Campigotto, presidente dell’associazione.

Campigotto, partiamo dalla Giornata del naso rosso. Qual è lo scopo?

«Lo scopo è di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della clownterapia e del vivere in positivo, la nostra filosofia. Le 52 associazioni nazionali scendono in piazza a promuovere il volontariato e cercare nuovi clown e – solo in questa occasione – raccogliamo fondi necessari a finanziare i progetti».

Qual è il segreto per diventare un vero clown di corsia?

«È semplice: basta riscoprire il bambino interiore, sviluppare la fantasia, la creatività e la capacità di vedere il positivo delle cose, la gioia, l’armonia, l’apertura, l’accettazione e altre emozioni positive. Solo queste qualità permettono ai clown di diventare “portatori di gioia”. Il naso rosso è la più piccola maschera del mondo e riesce a fare miracoli. Quando lo indossiamo diventa un simbolo di comportamento; suscita curiosità, stupore e ci aiuta a coinvolgere con la fantasia degenti per farli uscire, anche per pochi attimi, dalla situazione in cui si trovano».

Quanti siete ad Alba?

«L’associazione L’Arcobaleno di Alba-Bra è nata nel 2006 e conta una sessantina di clown, che vorrei ringraziare. Siamo attivi nel reparto di pediatria presso l’ospedale di Alba (tutti i venerdì sera) e Bra. Al sabato pomeriggio frequentiamo anche i reparti di cardiologia, medicina e ortopedia. Ci avviciniamo ai bambini con più facilità, coinvolgendoli in mondi fantastici e giochi di micromagia e giocoleria, senza dimenticare le fiabe. Con gli anziani, invece, cerchiamo il dialogo e, di solito, riusciamo a coinvolgerli».

Come si entra nell’associazione?

«La valutazione di idoneità passa attraverso un colloquio svolto dal direttivo. Superata questa fase, si passa alla formazione, che inizia attraverso un corso di base svolto da formatori qualificati. Bisogna poi partecipare agli allenamenti settimanali e ai servizi di aggiornamento. I volontari svolgono un periodo di tirocinio durante il quale vengono affiancati per imparare a mettere in pratica le tecniche apprese».

Un pensiero positivo?

«La vita è una fotografia, se sorridi viene meglio. Parola di Orso».

Cinzia Grande

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