Tanti auguri, Gazzetta d’Alba! Da 131 anni con gli abitanti di Langhe e Roero

ALBA Esattamente 131 anni fa, il 3 giugno 1882, ad Alba nasceva quello che è poi diventato e lo è tutt’ora il giornale di riferimento per gli abitanti di Langhe e Roero: Gazzetta d’Alba. Per celebrare la data che di fatto ha segnato una svolta nel campo dell’informazione locale, abbiamo deciso di pubblicare la prima copertina della nostra testata e il racconto di quella giornata memorabile, tratto dal libro “Alba e la sua Gazzetta” di Gianfranco Maggi e Gianni Boffa. Ricordando il primo numero di Gazzetta, che contava appena quattro pagine con articoli distribuiti su altrettante colonne senza una particolare gerarchia, viene spontaneo un ringraziamento agli ideatori di questo grande progetto, don Giacomo Alberione e la famiglia San Paolo -, ai direttori, ai giornalisti e ai collaboratori che si sono succeduti e a voi lettori che, dopo oltre un secolo, continuate a seguire Gazzetta con grande passione.

«Era una bella mattinata di prima estate. Calda, ma non ancora afosa; soleggiata. Come facevano da secoli, i langhetti convenivano a frotte su Alba per l’appuntamento del mercato del sabato. Si muovevano con i mezzi più diversi. Di vetture trainate da cavalli ce n’erano di tanti tipi: dai furgoni “postali” che facevano regalare servizio di linea agli eleganti calessi su cui viaggiavano i ricchi proprietari o i professionisti, ai trabiccoli cigolanti, birocci, semplici carri o che altro (non di rado serviti da meno nobili quadrupedi) che abbinavano il trasporto delle merci a quello delle persone.
Altre persone scendevano in gran numero dalla tramvia a vapore che collegava la città con Barolo e Monchiero o dalle carrozze dai sedili in legno dei “treni ferroviari” che da qualche anno, trascinati da vaporiere che innalzavano al cielo alte colonne di fumo e cospargevano di fuliggine i passeggeri sotto le gallerie, transitavano per Alba, collegandola con Cavallermaggiore ed Alessandria.
Tanti, tantissimi, arrivavano a piedi. Erano partiti prima dell’alba dai paesi di Langa, in cui imperversava la “malora”, isolati dal mondo, raggiunti solo da precarie carrarecce serpeggianti tra i campi e le vigne lungo i fianchi delle colline, dominio della polvere in estate e regno del fango quando pioveva.
Tutti accoglieva la città posta là, nella conca lungo il Tanaro, con le sue torri orgogliose e i suoi molti campanili. Una città fiera del suo passato, ma con pochi motivi di esultanza per il suo presente. Piccola: dei 12.000 abitanti, poco più della metà vivevano nel concentrico, ancora racchiuso nella cerchia delle mura medievali, pur abbattute da gran tempo. […]
Quel 3 giugno del 1882 ai tantissimi frequentatori del mercato la città offriva una novità. Era un nuovo giornale, la “Gazzetta di Alba”, che un pugno di volenterosi acquistò sborsando 5 centesimi, non tantissimi, ma pur sempre una spesa non alla portata di tutti».

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