Lettera a un ragazzo di terza media

«Capii che non sarei stata soltanto un numero o un nome sul registro. Il Liceo internazionale è appartenenza; l’Internazionale è ogni singolo studente».

Quando ho iniziato questa scuola non ero per nulla convinta, mi faceva paura, ma decisi di accettare la sfida. Scelsi il corso internazionale perché la mia saggia professoressa delle medie riteneva importante che continuassi a studiare bene due lingue straniere e, in più, c’era la possibilità (mai sentita proposta da altre scuole) di conseguire un doppio diploma di maturità: vi sembra poco? La mia avventura è iniziata il 13 settembre 2010. Scuola nuova, compagni nuovi, professori nuovi… tutto nuovo, stavo crescendo, stavo diventando grande, stavo iniziando (inconsapevolmente) una grande avventura. Ricordo il primo giorno di scuola. Ricordo le facce emozionate e anche impaurite dei miei compagni, i discorsi dei professori e del Preside che continuavano a ripetere che la nostra era stata la scelta giusta.

liceo classico internazionale alba
C’è però un momento di quel primo giorno di scuola che ricordo perfettamente. Un’insegnante entra in classe, non fa tanti complimenti, si “limita” a dire: «Ragazzi, voi da oggi sarete per me come una seconda famiglia»! Ed è così che ho capito di aver davvero fatto la scelta giusta per il mio futuro immediato e prossimo. Capii che non sarei stata soltanto un numero o un nome sul registro. Il Classico internazionale è una scuola che chiede tanto per dare molto. È un Liceo classico a tutti gli effetti, con latino e greco, presenta le stesse ore di matematica del corso potenziato scientifico, le stesse di inglese e permette agli studenti di conseguire il doppio diploma, italiano e francese, l’Esabac. Possiamo definirlo un “classico al passo con i tempi”, perché in un mondo sempre più aperto e globalizzato essere bilingue (senza contare l’ottima preparazione in inglese) e possedere una doppia opportunità da investire è senz’altro una cosa non indifferente. Si lavora, si studia, ma molti sono anche i momenti di confronto e apertura durante i 5 anni. Infatti il corso internazionale offre due possibilità di scambio in famiglia. Il primo avviene con i ragazzi corrispondenti di Cagnes Sur Mer in V ginnasio ed è finalizzato alla scoperta e conoscenza delle tradizioni e del territorio, mentre il secondo con i liceali di R. Char di Avignone è strettamente collegato al progetto Esabac, il conseguimento del doppio diploma l’esame di stato italiano e il baccalauréat francese. Durante quest’ultimo i ragazzi prendono parte prendono parte a lezioni di histoire e littérature française, avvicinandosi così, in anticipo di un anno, alle tipologie d’esame francese, utili soprattutto per chi vorrà, dopo la maturità, intraprendere un ulteriore doppio percorso la doppia laurea, italiana e francese, un’altra opportunità garantita dal corso internazionale. Da sottolineare, inoltre, la costante presenza delle professoresse lettrici madrelingua (in compresenza) nelle ore di francese e histoire/geo.  sbagliato pensare che queste 7 ore di francese – histoire/geo si traducano in altrettante ore di lavoro a casa. Assolutamente no. Questo è dovuto soprattutto al fatto che viene applicato una metodologia di lavoro in tandem, perfettamente sincronizzata che svolge la maggior parte del lavoro-studio in classe. C’è chi ha paura di scegliere questa scuola perché teme di dover cancellare tutte le attività extrascolastiche. Non è vero. Sicuramente all’inizio noi ragazzi incontriamo qualche difficoltà, scuola nuova, materie nuove,come ovunque, ma siamo guidati a organizzarci e diventiamo flessibili e dinamici, riuscendo a conciliare,meglio di altri tempo libero e compiti. Infatti ci sono ragazzi attivi nel sociale, altri fanno uno sport con diversi allenamenti settimanali, altri ancora fanno parte del coro o della compagnia teatrale della scuola, partecipiamo a numerose iniziative e vinciamo concorsi.

È una scuola da vivere l’internazionale. E, dopo 4 anni, posso affermare che quella “famiglia” esiste davvero. L’internazionale è appartenenza, è lo studente di quarta ginnasio che dopo 2 mesi di scuola chiede di partecipare personalmente all’orientamento perché «è contentissimo di questa scuola» e vuole testimoniarlo; è la ragazza che vince il concorso e viene applaudita da tutti, come se tutti avessero vinto con lei; è il corrispondente francese che saluta tra le lacrime dicendo che «una parte del suo cuore resterà per sempre ad Alba»; è l’ex alunno che ritorna fiero degli ottimi risultati ottenuti; è la professoressa che si commuove nel vedere i successi dei “suoi ragazzi” e ne è orgogliosa. L’internazionale è ogni singolo studente; l’internazionale sono io, studentessa della II C. Non so ancora quale facoltà sceglierò dopo il liceo, ho ancora un anno per riflettere. Probabilmente, anzi sicuramente sceglierò tra gli innumerevoli percorsi della doppia laurea, ma di una cosa sono certa: questi anni me li ricorderò per sempre.

Serena Anselma

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