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Furti sacrileghi nel torinese, la Diocesi mette in allerta le comunità religiose

TORINO Furti sacrileghi nelle chiese di Torino e nei cimiteri della provincia, tabernacoli e bare violate dai ladri. Strane sparizioni che inducono la Diocesi a inviare una circolare a tutti i parroci, perché «le comunità religiose contribuiscano a vigilare». E che fanno tornare l’ombra del satanismo. Ad alimentare il sospetto è stato lo stesso arcivescovo di Torino. «Ci sono persone che fanno parte di sette e usano le ostie consacrate per certi riti, non lo escludo a priori», afferma monsignore Cesare Nosiglia, senza far nulla per nascondere la sua preoccupazione. «È probabile che questi ladri – sottolinea – pensano che le pissidi siano d’oro o d’argento. Ma le ostie consacrate sono sacre e rubarle è un sacrilegio».

Da Natale a oggi sono cinque le chiese derubate a Torino e nella prima cintura del capoluogo. «A Torino sembra che siano sempre esistiti gruppi dediti a funzioni strane, bisogna evitare che possano appropriarsi facilmente delle ostie consacrate», sottolinea ancora monsignor Nosiglia. Che per questo motivo, con la circolare, ha scelto di appellarsi a tutta la comunità religiosa.

I furti nelle chiese sono stati commessi proprio in concomitanza con i ripetuti furti di ossa nei cimiteri del torinese sui quali la procura di Torino ha deciso di aprire un’indagine. È di ieri la notizia  della profanazione di una tomba nel cimitero di Fontanetto Po, in provincia di Vercelli, fatto molto simile a quello avvenuto la scorsa notte nel cimitero di Cappellazzo a Cherasco.

Ansa

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