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A Ceresole amianto nella metà dei tubi

AMBIENTE. L’Associazione dei sindaci cerca una via comune per censire e rimuovere l’amianto

I sindaci del Roero, nella riunione mensile, tenutasi a Santa Vittoria la scorsa settimana, hanno discusso della presenza di strutture in amianto nella sinistra Tanaro e della difficile rimozione delle stesse.

Per capire come operare e quali siano i rischi reali per la popolazione roerina, i primi cittadini, con in prima fila il presidente Marco Perosino e il padrone di casa Giacomo Badellino, hanno incontrato Attilio Clerico, responsabile del servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl Cn2.

Il medico ha spiegato quali siano i rischi derivanti dalla dispersione nell’ambiente di fibre di amianto. Pur sottolineando la bassa incidenza di mesiotelioma pleurico, causato dallo sfregamento delle fibre sedimentate all’interno dei polmoni, quantificata in 2-3 casi l’anno nella zona, Clerico ha invitato a non sottovalutare il problema e ad attivare strategie comuni per la prevenzione.

«Il materiale che causa i maggiori problemi è l’amianto friabile, al momento l’eternit è ancora presente in una o due scuole del Roero, ma anche in palestre, bocciofile, canne fumarie e nelle tubature di molti paesi», ha spiegato Clerico, aggiungendo: «La situazione più a rischio si registra nel Comune di Ceresole, dove il 50% delle tubature è in amianto. Ma esso è presente anche nei Comuni di Sommariva Bosco, Guarene e altri». Il medico ha comunque ribadito il rischio minimo derivante dalla presenza di eternit che diventa potenzialmente causa di tumori solo quando disperso nell’aria e inalato. Nonostante le rassicurazioni del responsabile Asl, i primi cittadini hanno mostrato l’intenzione di procedere a un censimento della presenza di eternit nei loro paesi, in collaborazione con gli uffici tecnici e l’Arpa. Da decidere ancora le modalità, se chiedendo ai cittadini di “auto-denunciare” la presenza di eternit o se arrivare a una mappatura tramite ordinanza. Nelle prossime riunioni si cercherà di arrivare a una via comune per operare.

Marcello Pasquero 

 

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