Industria neve. I cuneesi incontrano la Regione

CUNEO. “I fondi avanzati dagli investimenti per le Olimpiadi invernali del 2006,  dopo aver chiuso tutti i contenziosi con le ditte impegnate nei lavori, dovrebbero ammontare a 35-40 milioni di euro. Ma la Legge 65 prevede che non possano essere spesi al di fuori delle vallate e della città di Torino dove si sono svolti i Giochi. Altrimenti vanno restituiti allo Stato, da cui erano partiti quei finanziamenti. Se volete possiamo chiedere ai nostri parlamentari di cercare di cambiare la Legge, ma con i chiari di luna di questo periodo il rischio è che, con la proposta di modifica, lo Stato si riprenda i soldi”. Così ha esordito il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, nell’incontro, avuto, sabato 9 maggio in Provincia a Cuneo, insieme agli assessori della sua Giunta, Alberto Valmaggia e Francesco Balocco e il consigliere di Palazzo Lascaris, Paolo Allemano, con i sindaci dei Comuni dove sono attivi i comprensori sciistici della “Granda”.

Erano presenti gli amministratori pubblici di Frabosa Sottana, Argentera, Limone, Roburent, Crissolo, Bagnolo, Roccaforte Mondovì, Paesana, Viola e Pontechianale. La riunione, coordinata dal presidente della Provincia, Federico Borgna, e alla quale hanno anche partecipato i consiglieri dello stesso Ente, Milva Rinaudo e Rocco Pulitanò, ha fatto seguito alla clamorosa protesta del 10 aprile durante la quale i sindaci e i gestori degli impianti avevano contestato duramente la decisione della Giunta regionale di destinare una parte di quelle risorse – 10 milioni di euro – a un progetto presentato dal comprensorio del Sestriere. Abbandonando, così, il Cuneese. “Dateci una mano” – hanno ribadito i primi cittadini in modo unanime.

Però, dopo il chiarimento di oggi sono stati tutti d’accordo nel perseguire altre strade, magari partendo da uno studio effettuato alcuni anni fa dalla Provincia sulla situazione degli impianti. Ipotesi condivisa da Valmaggia: “Dobbiamo superare la Legge 65 effettuando un lavoro di ricognizione dell’esistente e definendo, poi, insieme, una pianificazione strategica di interventi, sfruttando anche le risorse europee del settennato 2014-2020 con progetti diversificati sul turismo e non solo riguardanti le stazioni sciistiche”. 

Chiamparino si è spinto oltre: “Per evitare di distribuire briciole si potrebbe attivare un fondo vero e proprio per l’industria neve. Però sarebbe necessario avere un unico interlocutore  per tutto il Cuneese o se questo non fosse possibile, a causa delle differenze geografiche, almeno dei Consorzi che mettano insieme dei territori più ampi degli attuali”. Concreto il suggerimento a unire le forze, per non perdere delle opportunità.  Gli amministratori pubblici presenti sono andati via soddisfatti, anche se adesso si attendono che gli impegni assunti si traducano in realtà.

 

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