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Sciopero della scuola, corteo di docenti ad Alba

Docenti albesi a colloquio con il sindaco Maurizio Marello in via Maestra

ALBA Anche ad Alba nella mattinata di martedì 5 maggio un centinaio di docenti delle scuole medie e superiori è sceso in piazza in occasione dello sciopero generale. Una manifestazione molto composta. Il gruppo si è radunato intorno alle 10 in piazza Savona e quindi ha percorso via Maestra fino in piazza del Duomo.

Il gruppo degli insegnanti albesi in piazza Savona
Il gruppo degli insegnanti albesi in piazza Savona

«Le nostre rimostranze, si basano su tre ragioni fondamentali: mancata pianificazione del lavoro, necessità di un corpo docente stabile e di classi meno numerose», spiega la consigliera comunale Ada Toso, che ha coordinato l’iniziativa. «Inoltre, è necessario che l’assunzione degli insegnanti precari sia attuata separatamente rispetto alla riforma della Buona scuola e che la formazione degli albi territoriali per le nomine avvenga con criteri dotati di maggior trasparenza, ridimensionando infine i super-poteri dei dirigenti scolastici».

Gli insegnati si sono incontrati con il sindaco  Maurizio Marello, che si è intrattenuto per un breve colloquio.

Docenti albesi a colloquio con il sindaco Maurizio Marello in via Maestra
Docenti albesi a colloquio con il sindaco Maurizio Marello in via Maestra

Sul numero in edicola Gazzetta pubblica un servizio dedicato all’agitazione nel mondo della scuola vista da chi lavora ogni giorno nelle aulee albesi. Una protesta suscitata dai punti più controversi della riforma battezzata dal Governo La Buona scuola e articolata in un disegno di legge, e anche dal mancato rinnovo del contratto di lavoro scaduto nel 2009.

Proprio ieri, lunedì 4 maggio, il nostro collaboratore Enrico Fonte ha “intercettato” all’Expo di Milano il ministro dell’istruzione Stefania Giannini e le ha chiesto una valutazione sullo sciopero. «Rispetto gli scioperi, strumento legittimo per manifestare dissenso. Questo però mi lascia perplessa perché è estraneo a ciò che vogliamo fare, ovvero potenziare le autonomie scolastiche e l’offerta formativa».

al.bo.

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