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RotoAlba è fallita. Il Tribunale ha nominato il curatore

ALBA La RotoAlba è fallita. Il Tribunale di Asti ha ufficialmente accolto l’istanza di fallimento in proprio presentata a fine maggio da Guido Veneziani e provveduto a nominare un curatore. Si tratta del dott. Salvatore Bellassai, che avrà ora il compito di effettuare una ricognizione delle passività dell’azienda e provvedere al pagamento dei creditori. Tutti coloro che vantano diritti reali o personali nei confronti dell’azienda sono chiamati a insinuarsi nel fallimento e a partecipare all’udienza fissata ad Asti per il 22 luglio.

Il presidio dei lavoratori RotoAlba apprende del fallimento dell'azienda
Il presidio dei lavoratori RotoAlba apprende del fallimento dell’azienda

«Quando fallisce un’azienda non è mai una bella notizia per i lavoratori», il primo commento a caldo Nicola Gagino della Slc-Cgil e Lina Simonetti della Fistel-Cisl. «Non poteva però che finire così dopo quanto è successo. La speranza è che ci possa essere un futuro per i 133 lavoratori che hanno perso il posto».

Al momento, purtroppo, non si sono registrate manifestazione di interesse da parte di imprenditori decisi a rilevare la storica tipografia albese. C’è però una buona notizia: prima della sentenza si è infatti proceduto a convertire la cassa integrazione straordinaria attivata lo scorso ottobre in un trattamento “per crisi”. «Questo passo», spiegano i sindacati, «dovrebbe consentire ai lavoratori di usufruire della cassa integrazione anche dopo il fallimento, fino all’ottobre 2016». Una gradita boccata d’ossigeno, insomma.

Intanto, davanti ai cancelli di via Liberazione il presidio dei lavoratori prosegue, anche se oramai lo sciopero è rientrato da qualche giorno. «Abbiamo deciso di andare avanti per mettere al riparo lo stabilimento da possibili furti e atti di vandalismo», spiega Massimo Mele, delegato sindacale della Cgil, che aggiunge: «Quest’oggi il curatore fallimentare ha fatto visita allo stabilimento e ci ha informato della sua intenzione di rivolgersi al Sindaco affinché l’azienda possa nuovamente usufruire dell’energia elettrica. C’è poi la possibilità che nei prossimi giorni alcuni dipendenti amministrativi rientrino per coadiuvare il curatore nelle varie operazioni».

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