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Apro, il bilancio è il migliore della storia

ALBA Nella sede di Apro, l’agenzia di formazione albese fondata a San Cassiano negli anni Cinquanta da don Giovanni Battista Gianolio con il nome di Inapli, al primo piano, alle loro postazioni, in camice blu, gli aspiranti meccanici. Hanno quattordici anni e sono in obbligo di istruzione. Alle prese con robot e macchinari di alta precisione, alunni che seguono i corsi di specializzazione per la qualifica o il diploma. Tra di loro, grazie alla sinergia con il Centro per l’impiego, alcuni dipendenti di RotoAlba, che hanno trovato in Apro il modo per reinventarsi.

Apro

 
Al piano di sopra i laboratori di Apro fashion: alcuni studenti delle medie a rischio di abbandono scolastico si cimentano con le macchine per cucire. La loro settimana scolastica si divide tra lo studio sui banchi delle scuole superiori di primo grado e le esperienze pratiche all’istituto di formazione. Nell’edificio accanto una ventina di laureati studia marketing per arrivare al master in export management di cibo e bevande. A pochi passi, in un’altra stanza, si contano venti future operatrici socio-sanitarie.
È solo una piccola finestra su Apro che, spiega il direttore generale Antonio Bosio, «opera su diversi obiettivi, secondo le esigenze del mercato e facendo dell’innovazione la propria anima. La conferma è la percentuale media di occupati in seguito a un corso: circa l’80 per cento».
I numeri dell’anno scolastico 2014-2015: 448 giovani inseriti nei percorsi formativi dell’ultimo biennio di scuola dell’obbligo, con il sei per cento di casi di abbandono sul totale degli iscritti. Sono stati 181 gli adulti disoccupati che hanno scelto di usufruire delle opportunità formative di Apro, soprattutto nel settore turistico-alberghiero e dell’automazione industriale. Le attività rivolte a soggetti deboli hanno portato 50 persone con disabilità a prendere parte ai corsi, 30 invece sono stati i minori e i giovani a rischio inseriti all’interno di progetti specifici. Oltre 500 invece gli immigrati coinvolti nei corsi. Mille, tra singoli individui ed aziende, ad aver scelto le lezioni a pagamento di Apro a cui si sommano le 150 imprese e 1.700 lavoratori che hanno partecipato a iniziative di formazione grazie al finanziamento dei fondi interprofessionali e del Fondo sociale europeo. Numerosi anche i tirocini, più di 100, e i percorsi di mobilità europea.
Sono numeri che vanno a sommarsi con quelli del bilancio chiuso al 31 agosto 2015. I ricavi si assestano a 6,5 milioni; dopo il pagamento delle imposte e considerati gli oltre 180 mila euro previsti per investire in innovazione significa, per Apro il miglior bilancio della propria storia. «Quest’anno abbiamo operato liberi da vertenze legali. Il Consiglio di amministrazione s’impegna a titolo gratuito, la figura di amministratore delegato e direttore amministrativo sono confluite in quella del presidente e del direttore generale. Il personale è stato sensibilizzato ai risparmi frutto delle piccole economie e sono stati ridiscussi i contratti con i fornitori. Azioni che stanno contribuendo alla fase di rilancio di Apro», spiega il presidente, Olindo Cervella.
Manuela Anfosso

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