CANALE 13 ragazzi, tra 16 e 20 anni, raccontano la loro esperienza
Sette giorni insieme. Gli scout sono abituati alla vita comunitaria e campi e vacanze di branco per loro non sono una novità. Ma la settimana appena conclusa aveva un sapore particolare. Quello dell’osmosi tra vita quotidiana e mondo scout a dar continuità alle due anime di una stessa esistenza. I 13 ragazzi tra i 16 e i 20 anni che hanno partecipato confermano: «Di giorno la vita è proseguita normalmente, chi a scuola, chi al lavoro, ma di pomeriggio, anziché tornare a casa, ci siamo ritrovati al santuario di Mombirone, e ci siamo gestiti, preparando la cena e dormendo qui, insieme ad alcuni capi».
Elena Chiavero
Ben centotrenta giovani hanno pronunciato la promessa
Sono centotrenta i ragazzi che compongono il gruppo Scout di Canale. I numeri sono andati via via crescendo, segno che le famiglie riconoscono il valore educativo e aggregativo che il servizio offre. Il gruppo Scout Canale I è nato nel 1988, inizialmente con il branco, composto da una trentina di lupetti per poi aprire, l’anno successivo, con il reparto e in seguito con il clan. Date le numerose richieste, quattro anni fa, gli Scout hanno ottenuto dalla zona Cuneo il permesso per istituire un secondo branco di lupetti con sede in Valpone.
«I nostri incontri sono settimanali e, una volta al mese, proponiamo un’uscita che, per i lupetti, il più delle volte, è solo di domenica, mentre per quelli più grandi prevede l’intero week end», spiega Piera Ternavasio, una dei capi.
Tra le iniziative intraprese ultimamente, il gruppo ricorda il compleanno del fondatore Baden Powell, insieme agli Scout di Alba, ma anche l’incontro del Cda, ossia del Consiglio degli anziani, che si è riunito, a Cavallermaggiore, con tutti gli altri lupetti coetanei della zona di Cuneo.
«In merito al futuro», come spiega Piera, «stiamo lavorando per la festa di primavera con tutta la zona di Cuneo, ma anche per un’uscita di tre giorni con il Cda e, in attesa delle tanto sospirate vacanze di branco, ad agosto, alcuni lupetti vivranno le Piccole orme, ossia campetti di specializzazione che li renderanno competenti su diversi fronti».
«Il percorso Scout», come spiega Michele Do, un altro capo, «prevede che dai 12 ai 16 anni, i ragazzi siano portati a compiere esperienze all’aperto: cucinare sul fuoco, montare una tenda, vivere una settimana senza i comfort ai quali sono abituati». La prossima impresa di questi ragazzi sarà l’organizzazione di un apericena col morto, durante il quale gli invitati saranno messi alla prova dovendo risolvere “il caso”, messo in scena dai ragazzi. Questa attività servirà per finanziare le attività del prossimo campo estivo.
e.c.