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Casa introvabile: 5 mila in cerca di un’abitazione

ATC Non si arresta l’emergenza casa. Sono oltre 5mila le persone iscritte alle graduatorie dell’Agenzia territoriale per la casa del Piemonte sud (nata nel 2015 in seguito alla fusione delle Atc di Alessandria, Asti e Cuneo) per avere un’abitazione. «Purtroppo non riusciamo a soddisfare le richieste», afferma il vicepresidente Gino Garzino, sottolineando come si tratti di «una vera emergenza che in Italia interessa 700mila persone».

All’ente pubblico nominato dalla Regione non sono sufficienti un patrimonio immobiliare caratterizzato da 11.500 alloggi, 6.700 box auto e 300 esercizi pubblici e i ricavi dei relativi affitti che annualmente dovrebbero ammontare a 11 milioni di euro, 6 milioni dei quali provenienti dagli oltre quattromila immobili Atc della Granda. Usiamo il condizionale perché il perdurare della congiuntura, oltre ad aver accresciuto il numero di persone in cerca di un’abitazione, ha reso nutrito anche il gruppo di cittadini che faticano a pagare i canoni di locazione dell’Atc Piemonte sud, nonostante siano più bassi rispetto ai prezzi di mercato.

Le locazioni si aggirano in media tra i 90 e i 100 euro mensili. Poco, se si pensa che ad Alba (per la verità una delle città più care del Piemonte) un bilocale può costare sul mercato libero 400 euro al mese, ma ancora troppo per tanti cittadini. I morosi, per quanto concerne gli alloggi Atc del Piemonte meridionale, sono circa il 35 per cento: l’ammanco annuo è vicino ai 5 milioni di euro, una parte del quale viene coperto dal fondo sociale messo a disposizione da Regione e Comuni Non tutti i morosi sono incolpevoli: «Più della metà di chi non paga ne avrebbe la possibilità ma viene meno ai propri doveri», osserva Garzino. E contro queste persone l’Atc attiverà le procedure di legge, fino allo sfratto.

Nel capoluogo delle Langhe la morosità è inferiore e si attesta mediamente al 30 per cento degli inquilini che abitano i quasi 400 alloggi popolari concessi dall’Atc (293 sono gestiti dall’Atc, 74 dal Comune e 22, ai Tetti blu, sono di edilizia agevolata). Ciò che colpisce sono gli albesi in lista d’attesa: 292. «Il numero è destinato a crescere, così come sono destinate ad aumentare le difficoltà dell’Atc», dichiara Garzino, aggiungendo: «I soli proventi dei canoni di affitto non bastano a coprire i costi per l’assegnazione e la manutenzione degli immobili, tantomeno per costruirne o acquistarne altri. Occorre che il Governo metta in atto un piano nazionale sulla casa che tra le altre cose preveda l’impiego degli alloggi pubblici sfitti e un meccanismo per finanziare le politiche abitative». Pena l’aumento delle tensioni e dei casi di occupazione, che se ad Alba non rappresentano ancora un problema ad Alessandria sono purtroppo all’ordine del giorno.

Enrico Fonte

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