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Meno burocrazia e più promozione nel futuro del vino

Meno burocrazia e più promozione nel futuro del vino

 

BAROLO Il convegno “La vitivinicoltura del futuro tra promozione e telematizzazione” svoltosi venerdì alla cantina Terre da vino è stata un’occasione per fare il punto della situazione per i vini piemontesi. I numeri parlano chiaro, come ha sottolineato l’onorevole Mino Taricco: «Nel 2015 l’export del vino italiano ha prodotto 6 miliardi di euro sui 40 complessivi del comparto agro-alimentare e il Piemonte ben 1 miliardo di euro. Numeri importanti che hanno portato la politica a formulare il testo unico sul vino», che dovrebbe essere approvato dalla Camera e diventare legge a breve. Sarebbe un passo epocale per la semplificazione burocratica a favore della promozione e della telematizzazione dei processi. Ci siamo quasi».

Convegno barolo
Il tavolo dei relatori al convegno svoltosi alla cantina Terre da vino.

Ha proseguito Emilio Gatto, direttore generale per la promozione della qualità agroalimentare del Ministero delle politiche agricole: «In questi anni la promozione è aumentata e ora si è imboccata la strada giusta: mantenere e incrementare i mercati storici e aprire nuove vie in quelli emergenti per far apprezzare anche qui il nostro prodotto. L’importante è rispettare le regole della Ue e diminuire la burocrazia, operazioni che si stanno compiendo».

La telematizzazione è futuro e diminuzione della burocrazia, come ha spiegato Oreste Gerini, direttore generale dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari: «La telematizzazione è una svolta epocale: in un unico registro si scriveranno tutte le operazioni di cantina e, nel campo del vino, l’Italia è il primo Paese a farlo. Questo è un grande vantaggio per i produttori e per chi controlla (per approfondimenti www.sian.it)».

Infine, Andrea Olivero, viceministro delle politiche agricole, ha insistito sul concetto di fare squadra per valorizzare il Made in Italy. Tutti concetti confermati anche da Stefano Antonio Sernia, direttore di Agea, e da Giorgio Ferrero, assessore regionale ad agricoltura, caccia e pesca.

Livio Oggero

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