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Numeri insufficienti: radiologia ha chiuso

Numeri insufficienti: radiologia chiude

DOGLIANI La cittadina non ha più l’ambulatorio di radiologia. Il servizio è stato smantellato perché i numeri non ne giustificavano il mantenimento e, dopo il trasferimento degli ambulatori in un unico piano dell’ospedale civico, non c’era più un locale idoneo. Il trasloco, in parte responsabile della chiusura del servizio, è dovuto all’ampliamento della Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) nell’ospedale civico concordato con la fondazione Sacra famiglia e la holding Sereni orizzonti, che porterà da 30 a 50 i posti letto per gli ospiti.

Il servizio di radiologia risulta troppo sottoutilizzato per poter essere mantenuto, mentre sul territorio doglianese continueranno a essere garantiti ecografia un giorno a settimana, prelievi, servizio domiciliare delle infermiere, medicazioni in ambulatorio, psicoterapia infantile, presidio di psicologi, fisiatra una volta ogni due settimane e ginecologia. L’apparecchiatura radiologica è stata trasferita a Cuneo.

La chiusura del servizio ha scatenato le proteste del gruppo consiliare di minoranza, guidato dall’ex sindaco Nicola Chionetti: «È grave, perché si trattava di un servizio importante, e a ciò si aggiunge il fatto che sindaco e commissario della fondazione Sacra famiglia avevano garantito che con l’ampliamento non sarebbero stati tagliati servizi sanitari. Questa promessa è stata disattesa», afferma Chionetti.

Replica il primo cittadino, Franco Paruzzo: «Abbiamo salvato il salvabile. Con la razionalizzazione dei servizi sanitari in corso su tutto il territorio piemontese, le Amministrazioni comunali possono tentare di opporsi ai tagli, ma non impedirli. Stiamo lavorando per salvare la fondazione».

Elisa Pira

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