Braccio di ferro sulla riapertura del Mermet

Braccio di ferro sulla riapertura del Mermet

POLEMICHE Lunedì 12, in un incontro in sala Riolfo promosso dall’associazione La torre cultura è stata rilanciata l’idea di un Comitato in difesa del Mermet e il notaio Vincenzo Toppino ha dichiarato di voler mettere a norma il campo a proprie spese. Tre giorni dopo, però, sul cancello dello storico impianto, è apparso un cartello con una scritta eloquente: “Chiusura per motivi di sicurezza fino alla costruzione del nuovo Mermet”. Vista la tempistica, è improbabile che si tratti di una coincidenza. Sembra più un tentativo della proprietà di rovesciare il tavolo per vedere cosa succede, o alzare la posta.

Giovanni Toppino, socio unico della società Sferisterio Mermet Srl, proprietaria dell’area, dichiara: «Il prossimo anno non riaprirò il campo, neppure per l’attività giovanile. L’Albese ha deciso di disputare la Serie B senza interpellarmi». Poi, però, sembra lasciare aperto qualche spiraglio: «Se la società è disposta ad assumersi tutte le responsabilità per la sicurezza, per me va bene e si potrà giocare. Altrimenti, lo sferisterio resta chiuso».

E poi, il finale a effetto: «In ogni caso, se il campo riaprirà, sarà solo per un anno, perché a 2017 o all’inizio del 2018 partiranno i lavori». Un’affermazione che contrasta con quanto aveva dichiarato in sala Riolfo l’assessore al bilancio Gigi Garassino, ribadendo che non ci sono progetti per il Mermet. «Il Piano regolatore continua a destinare l’area alla pallapugno e il progetto non è ancora stato presentato», ha affermato l’assessore, confermando quanto dichiarato nei mesi scorsi dal sindaco.

Nel dibattito in sala Riolfo era tornato in campo anche il notaio Toppino: «Non tratterò più l’acquisto e mi pento di averlo fatto. Voglio però aiutare la pallapugno ad Alba. Il mio interlocutore d’ora in poi sarà il Comune e non Giovanni Toppino. Anziché dare soldi al proprietario li darò al Municipio per mettere a norma il Mermet», ha affermato il notaio aggiungendo: «Farò anche porre un vincolo su tutta l’area perché il muro su via Diaz è storico».

Forse, per capire davvero cosa succederà al Mermet nel 2017, si dovrà attendere il primo marzo, quando, secondo ciò che stabiliscono gli accordi di metà 800, confermati da sentenze del secolo scorso, l’area dovrà essere messa a disposizione dei giocatori. Dopo può accadere di tutto.

Corrado Olocco

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