Il reddito è alto, scende la qualità della vita

Cosa significa scegliere di affidare i propri soldi a una banca etica?

INDAGINE / 4  La storia di Alessandra  pare confermata dall’analisi dei dati. Ma qual è la situazione del Cuneese, rispetto al panorama dipinto dal Censis? Secondo l’ultimo rapporto Aci-Istat pubblicato la scorsa settimana, nel 2015 nella Granda si sono verificati 1.225 incidenti stradali con lesioni (+1,6 per cento rispetto ai 1.205 di fine 2014), che hanno provocato il ferimento di 1.898 persone (+4,8% rispetto alle 1.811 di fine 2014) e la morte di 50 (+19% rispetto alle 42 di fine 2014).

Le strade urbane, le più pericolose

Il maggior numero dei 1.225 incidenti accaduti si è verificato su strade urbane (711), seguono le provinciali (361), quindi le statali (73). Tra le cause che hanno condotto al ferimento delle persone ci sono: le fuoriuscite di strada (167) e gli investimenti di pedone (137). I punti più pericolosi risultano essere gli incroci (104 impatti) e le intersezioni (62). Dati che conseguono all’“eccesso” di attività, alla mobilità perenne e ai ritmi incalzanti del lavoro. Mentre l’incidentalità stradale è in incremento, risulta in diminuzione la qualità ambientale del Cuneese.

Il Cuneese perde sette posizioni

Nel rapporto curato da Italia oggi in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma Cuneo risulta in tredicesima posizione nella classifica italiana per la qualità della vita. L’anno scorso era alla sesta. Perché questa discesa di ben sette posti? La spiegazione è composta da molteplici variabili come il consumo pro capite di acqua e elettricità o il numero di giornate di sforamento delle Pm10 (le polveri inquinanti), dalla produzione di rifiuti alle autovetture circolanti, dall’uso del trasporto pubblico alle aree verdi. Sommando questi parametri, Cuneo finisce addirittura nella parte bassa della classifica, qui in posizione 80 su 110, con una qualità ambientale definita “scarsa”.

In recupero sulla sanità

Una regressione emerge anche sulla voce criminalità: da dodicesima in classifica Cuneo è scesa alla posizione 21. E anche se la categoria disagio sociale si conferma su livelli di eccellenza, con il quarto posto sul totale, Cuneo perde tuttavia una posizione rispetto all’anno precedente.
Infine la salute: la Granda è al settantesimo posto della classifica nazionale, calcolata sulla base dei posti letto disponibili, sui reparti specialistici, sulle apparecchiature e sul personale. L’anno scorso era a numero 83, quindi siamo in recupero. Nella voce affari e lavoro Cuneo risulta al quinto posto, con un reddito medio lordo di 28.436 euro, tra i più elevati d’Italia.

m.v.

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