In arrivo fondi statali per i paesi montani senza negozi

In arrivo fondi statali per i paesi montani senza negozi

COMMERCIO Scade il 4 settembre il termine per chiedere il contributo per il sostegno alle attività commerciali nei Comuni montani, dove i negozi non ci sono o sono in numero carente. Lo ha stabilito il bando del Ministero degli affari regionali e le autonomie insieme alle modalità di presentazione delle richieste e all’importo fruibile: 19 milioni 53.587 euro in tutta Italia, di cui 1 milione e 400mila euro in Piemonte.

Il fondo era stato istituito con la legge di stabilità 2013, ma non aveva mai ottenuto un budget: ora, grazie anche alla sollecitazione dell’Uncem, è stato finanziato. Le domande devono essere avanzate dai Comuni alle Regioni, che provvederanno alla valutazione dei progetti e alla formazione delle graduatorie.

I Comuni, se non decidessero di gestire in proprio le attività, potranno a loro volta, attraverso un avviso pubblico, riversare i contributi alle imprese interessate ad aprire o valorizzare i negozi. Ogni ente locale può attivare un progetto annuale da 25mila euro o uno pluriennale da 100mila (però, insieme ad altri due Comuni). Per il Piemonte saranno sovvenzionati 44 progetti da 25mila euro e 3 da 100mila. Gli ambiti di finanziamento sono tre.

Il primo prevede l’incentivazione degli esercizi commerciali per l’avvio, il mantenimento o l’ampliamento dell’offerta anche in forma di multiservizi; il secondo la programmazione dei servizi di consegna delle merci a domicilio; il terzo la predisposizione dei servizi di trasporto per rispondere alle esigenze degli abitanti locali, in particolare quelli residenti nelle frazioni, con l’obiettivo di facilitare loro il raggiungimento delle sedi dei mercati presenti nei territori montani.

Secondo il provvedimento le Regioni dovranno esaminare prioritariamente le domande dei Comuni dove sono assenti esercizi commerciali che, in base all’attuale documentazione Istat disponibile, in Piemonte risultano essere 91, dei quali 38 nella provincia di Cuneo.

Debora Schellino

 

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