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Asl di Alba, oggi è la giornata della trasparenza

L’influenza è in forte diminuzione, la sindrome stagionale si sta esaurendo

ALBA Si terrà giovedì 21 dicembre alle 15 nella sala multimediale in via Vida 10 la conferenza dei servizi-Giornata della trasparenza dell’Asl Cn2: si tratta di un evento comunicativo rivolto a tutta la popolazione in cui l’azienda presenta agli stakeholder e ai cittadini le numerose attività e iniziative in materia di trasparenza. Interverranno il direttore generale Danilo Bono per un’introduzione e un aggiornamento sui lavori all’ospedale di Verduno, il responsabile trasparenza Roberto Trova, il responsabile qualità Luciano Vero e i direttori di distretto Patrizia Corradini ed Elio Laudani sulle Case della salute; al termine sarà lasciato spazio al confronto.

«La Giornata della trasparenza, la cui organizzazione costituisce una delle modalità di realizzazione del Piano per la trasparenza dell’Asl Cn2, ha lo scopo di coinvolgere i portatori di interessi collettivi e diffusi del territorio, quali cittadini, associazioni di volontariato, rappresentanti della società civile, organi di informazione, nella conoscenza delle attività dell’azienda sanitaria al fine di facilitare un processo di partecipazione democratica e di controllo, non in senso tecnico ma più di tipo sociale, sull’attività svolta dall’ente pubblico», afferma il responsabile trasparenza Roberto Trova: «Nell’edizione di quest’anno, in particolare, verranno illustrati nello specifico il mini sito “Amministrazione trasparente” della nostra Asl, sul sito web www.aslcn2.it , e l’importante istituto giuridico e partecipativo dell’accesso civico, introdotto col decreto legislativo 33/2013, che consente ad ogni cittadino di ottenere informazioni di dettaglio sulle prestazioni rese dall’azienda sanitaria».

Il responsabile dell’ufficio relazioni con il pubblico e della qualità Luciano Vero illustrerà la carta dei servizi: «È il documento che riassume gli impegni e i programmi che l’azienda sanitaria offre ai cittadini, illustrando le attività, le sedi, e i tempi  che favoriscono l’accesso ai servizi», spiega. «Presenterò  inoltre due relazioni, una sugli esiti  della rilevazione della qualità percepita  degli utenti che hanno potuto esprimere il loro grado di soddisfazione con la compilazione di un questionario durante il ricovero o la visita ambulatoriale, e una sulla statistica dei reclami e delle segnalazioni rapportate negli anni. Questo nell’ottica del monitoraggio dell’adeguatezza e della efficienza delle prestazioni erogate per il miglioramento della qualità dei servizi», conclude.

Il gradimento degli utenti

Dichiara Vero: «Su un campione di 357 questionari provenienti dai reparti di degenza, rispetto alla qualità dell’assistenza ricevuta, il 52% lo reputa ottima e il 38% buona, con l’87% dell’utenza che  ritiene il suo problema di salute trattato adeguatamente. Quanto alla comunicazione e relazione con i medici, oltre il 92% esprime giudizi ottimi e buoni; l’89% ritiene ottima e buona la disponibilità ad ascoltare le richieste dei pazienti, e l’85% è molto soddisfatto anche per quanto attiene le informazioni ricevute sulla diagnosi e sullo stato di salute».

Case della salute: sul territorio saranno quattro

Delle 77 Case della Salute presenti nel piano della Giunta regionale, 11 saranno in provincia di Cuneo, quattro nella nostra Asl: Alba, Bra, Montà con Canale e Cortemilia con Santo Stefano Belbo.

«Il progetto delle Case della salute è ancora in forma embrionale», spiega Elio Laudani, direttore del Distretto di Bra, «in parte già presentato ad Alba in un incontro con gli amministratori locali nell’ambito della Conferenza dei sindaci; se ne riparlerà ad Alba il 21 dicembre in occasione della Giornata della trasparenza, aperta al pubblico, mentre il 31 gennaio si terrà ancora ad Alba un incontro analogo a quello braidese della scorsa settimana, sempre aperto al pubblico. La Regione vuole che questo progetto di riorganizzazione dei servizi sul territorio sia diffuso alla popolazione generale, perché non si tratta soltanto di costruzione o riconversione di una struttura ma di un nuovo modo di lavorare nel campo delle cure primarie».

Il piano è ambizioso: «Il sistema deve essere sempre più orientato alla cura delle malattie croniche, a seguito del cambiamento demografico: più del 20% della popolazione oggi è anziano e ci sono anche cittadini molto anziani, curabili soltanto in parte con il vecchio modello accentrato dell’ospedale; occorre pensare a modelli più moderni», afferma Laudani.

«La Casa della salute sarà una rete di assistenza territoriale che lavorerà in maniera armonica, con maestri d’orchestra e buoni suonatori. Il maestro d’orchestra può trovare sede nella Casa della salute ma i musicisti saranno sparsi per territorio: i medici di famiglia in primo luogo ma anche infermieri del territorio, specialisti ambulatoriali e gli stessi specialisti ospedalieri che dovrebbero trattare la fase acuta ma possono essere d’aiuto laddove c’è necessità, per ricoveri brevi, consulenze o altro. Si tratta di un processo di armonizzazione e comunicazione, la Casa della salute è un concetto di casa che esce dalle mura e si diffonde sul territorio al di là di dove si costruiranno le sedi».

Quanto proprio alle sedi, per Bra pare si stia valutando l’opzione di riconvertire l’ospedale Santo Spirito dopo il trasloco a Verduno, proprio come è in ipotesi anche ad Alba ma si tratta solo, appunto, di ipotesi; a Montà d’Alba esiste già una struttura chiamata “Casa della salute”, in realtà una sede di medici in associazione, che potrebbe essere convertita; anche per Cortemilia e Santo Stefano non ci sono ancora idee definite.

a.r.

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