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La scomparsa di Giovanni Battista Marchisio, storico presidente della Cantina di Vezza

VEZZA D’ALBA Nella notte tra il 21 e il 22 dicembre 2017 è mancato Giovanni Battista Marchisio. Aveva 91 anni ed è stato lo “storico” presidente della Cantina del Nebbiolo di Vezza d’Alba, alla quale ha dedicato molta parte della sua vita professionale, unitamente al Roero, alla Langa e al paese di Vezza d’Alba, dov’era nato nel 1926.

La scomparsa di Giovanni Battista Marchisio, storico presidente della Cantina di Vezza

Le radici in un paese profondamente legato alla vite lo hanno orientato per gli studi superiori alla Scuola enologica di Alba, dove ne ha approfondito la conoscenza tecnica e scientifica, preparandosi a una carriera professionale che lo avrebbe tenuto in stretto contatto con il mondo agricolo e quello vitivinicolo.

Importante e molto lunga è stata la sua esperienza professionale all’Ispettorato agrario di Cuneo, 35 anni, dal 1956 al 1991. Un’esperienza vissuta in un periodo strategico per lo sviluppo del nostro settore vitivinicolo, con il riconoscimento prima dei vini Doc e poi di quelli a Docg.

Grazie a questo profondo legame con il mondo della vite e del vino ha saputo anche raggiungere un importante traguardo accademico con il dottorato in Scienze religiose presso la Pontificia Università lateranense di Roma con la tesi sul “Vino nella Bibbia”, dalla quale avrebbe poi realizzato anche un libro.

Straordinario è stato anche il suo impegno alla Cantina del Nebbiolo di Vezza d’Alba: in questo organismo, fondato nel lontano 1959, Giovanni Battista Marchisio è stato il presidente del grande sviluppo e del consolidamento delle posizioni, avendolo guidato per i 27 anni dal 1986 al 2013.

Il riconoscimento per il suo ruolo di guida illuminata nel mondo del vino è venuto nel 2014 quando al Vinitaly di Verona è stato insignito del premio Cangrande in rappresentanza dell’intera vitivinicoltura piemontese.

I funerali sono in programma sabato 23 dicembre alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di San Martino di Vezza d’Alba.

Giancarlo Montaldo

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