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Carovane Migranti denuncia: “Malmenato un ragazzo dopo la marcia”

In marcia i migranti chiedono più integrazione e meno sfruttamento

ALBA L’associazione “Carovane Migranti”, organizzatrice della manifestazione di sabato 13 gennaio in favore degli ospiti dei centri di accoglienza di Roddi e La Morra, scrive al Prefetto in seguito alla presunta aggressione subita da un ragazzo che sarebbe stato malmenato dai gestori della struttura.

La lettera al Prefetto

In data odierna il signor A.B. partecipava a marcia pacifica ed autorizzata promossa da Carovana Migrante, con partenza dal centro di accoglienza di Roddi (Enohotel il Convento) ed arrivo nella Piazza Savona del centro di Alba.

La manifestazione si è svolta in forma pacifica ed è terminata intorno alle 17.30. Il ragazzo veniva accompagnato,quindi, presso il suo centro, a Santa Maria di La Morra, intorno alle 18.

Tra le 18 e le 18.30 abbiamo ricevuto segnalazione di aggressione ai suoi danni da parte di F.G., che seguitolo nella sua stanza lo colpiva ripetutamente sull’arto ingessato (tibia sx), strappandogli di mano il telefono cellulare e rompendo di proposito sia la sim card che la batteria, allontanandolo dal centro.

I motivi dell’aggressione sono legati esclusivamente alla partecipazione alla marcia, fortemente osteggiata dai gestori del centro nei giorni precedenti.

Ricordiamo che il richiedente asilo era stato investito da un autovettura il 6 gennaio 2018, da cui aveva riportato lesioni all’arto e lieve trauma cranico . Inoltre, lamentava totale disattenzione al suo stato di salute da parte dei gestori del centro, riferendo di non aver mai ricevuto terapia medica, come prescritto dal medico di pronto soccorso .

Venuti a conoscenza dell’accaduto abbiamo avvisato le forze dell’ordine ed il 118, che ha prontamente inviato un’ambulanza sul posto, trasferendo il B. presso l’ospedale di Alba dove si trova attualmente in degenza.

Sottolineiamo che A. è fortemente spaventato e preoccupato per l’aggressione subita, motivo per il quale gli scriventi hanno contattato la Caritas albese che lo ospiterà, in attesa di poter essere trasferito in luogo sicuro, idoneo al suo stato fisico e psicologico.

Chiediamo che per il ragazzo venga al più presto individuata struttura accogliente dove possa essere tutelato, in quanto richiedente asilo, così come disposto dal DLgs 142 e dalle normative internazionali e che gli venga garantita la possibilità di denunciare, nelle sedi competenti, quanto accaduto, senza essere sottoposto a ripercussioni o minacce ai suoi danni. Chiediamo infine che si provveda a tutelare chi ancora si trova accolto nei centri gestiti dal medesimo ente e che in queste ore, in seguito alla solidarietà mostrata nei riguardi del proprio compagno, sono a loro volta preoccupati per possibili ritorsioni nei loro confronti, come del resto già precedentemente accaduto.

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La risposta dei gestori

La famiglia che gestisce le strutture, contattata da Gazzetta per commentare l’accaduto, nega ogni responsabilità rispetto all’aggressione del ragazzo Guineano. I gestori prendono, inoltre, le distanze dalle accuse di poca attenzione nei confronti degli ospiti delle due strutture.

«Non è facile portare avanti questo tipo di strutture: è vero che riceviamo 35 euro al giorno, ma sono appena sufficienti per le spese di gestione e per assicurare ai ragazzi tutti i servizi. Siamo tenuti per legge ad una serie di obblighi, di cui rendiamo conto alla Prefettura di Cuneo attraverso controlli puntuali. Questa manifestazione ci sconcerta, perché non esiste alcun problema, né a Roddi né a La Morra. Siamo pronti a un confronto pubblico per mostrare di avere sempre operato nel migliore dei modi»

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