COMMISSIONE EUROPEA Vietare che nelle etichette dei cibi siano pubblicizzati ingredienti non presenti, ma solo quelli effettivamente contenuti nel prodotto, per tutelare i consumatori dal proliferare di pubblicità ingannevoli o suggestive che fanno leva sull’emotività.
È la richiesta fatta alla Commissione europea dal Parlamento Ue che, ieri sera, durante la commissione parlamentare Affari economici e monetari, ha approvato un emendamento sul tema nell’ambito della relazione annuale sulla concorrenza.
Il documento riguarda gli indirizzi politici sui rapporti commerciali interni all’Unione, da trasmettere alla Commissione Ue affinché vengano adottati e trasformati in regole comuni.
«Le vicende degli ultimi anni legate ad alcuni prodotti alimentari hanno reso evidente che ormai le grandi catene commerciali tendono a promuovere i prodotti pubblicizzando non gli ingredienti che contengono, ma quelli che non contengono – spiegano Alberto Cirio, membro della Commissione Ambiente, Salute e Sicurezza Alimentare, e Fulvio Martusciello, membro della Commissione Econ del Parlamento Ue -. Una prassi molto ambigua che confonde il consumatore e lo induce all’acquisto in modo ingannevole. Il caso che fa scuola è quello della dicitura “senza olio di palma” diventato un vero e proprio claim commerciale, che ha dato vita a numerose campagne pubblicitarie. Il problema è che diciture di questo tipo distolgono l’attenzione da ciò che viene messo nel prodotto al posto dell’olio di palma. E questo non è accettabile. Anche perché sono slogan che con la salute non hanno nulla a che fare, visto che è dimostrato che l’olio di palma, così come altri prodotti, non è nocivo di per sé, ma può diventarlo solo se trattato a temperature molto elevate, cosa che l’industria alimentare italiana non fa».
«Naturalmente questa regola non vale per gli ingredienti collegati a particolari patologie – concludono Cirio e Martusciello – si potrà continuare a scrivere, ad esempio, “senza zucchero” per il diabete e “senza glutine” per la celiachia».
Il testo dell’emendamento è stato approvato con 28 voti favorevoli, 22 contrari e 5 astenuti. Il provvedimento approderà alla sessione plenaria di Strasburgo entro l’estate per l’approvazione finale, prima di essere trasmesso alla Commissione Ue per i relativi adempimenti.