Umberto Orsini al Sociale di Alba con Copenaghen

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INTERVISTA Con Umberto Orsini, attore italiano nato nel 1934 a Novara e volto di capolavori come La dolce vita di Fellini, parliamo di Copenaghen. Al teatro Giorgio Busca di Alba mercoledì 14 febbraio, alle 21, con Orsini saliranno sul palco Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice per interpretare tre personaggi che cambiarono il mondo accademico, filosofico e culturale dell’Occidente.

Che cos’è Copenaghen?
«Lo spettacolo è stato scritto da Micheal Frayn nel 1998 ed è rimasto in scena per più di mille repliche. Un successo straordinario. I tre attori interpreteranno gli scienziati Niels Bohr, sua moglie Margrethe e Werner Heisenberg. Una trama dunque dedicata al mondo della fisica e a scoperte che non solo cambiarono la nostra prospettiva intepretativa sui fenomeni, ma anche gli eventi della storia politica. Il tentativo è chiarire cosa avvenne nel 1941, quando a Copenaghen, nella Danimarca occupata dai nazisti, il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr. Entrambi erano impegnati nella ricerca per la bomba atomica».

Che cosa si dissero?
«Svariate sono le ipotesi. Heisenberg era a capo del programma nucleare militare tedesco e forse voleva offrire protezione a Bohr – che era per metà ebreo – in cambio di informazioni. Oppure voleva silenziosamente “tradire” il Reich e fornire agli avversari segreti che avrebbero compromesso il sogno di Hitler di costruire l’atomica. Lo spettacolo ragiona su queste e altre possibilità, ma esiste un significato più profondo».

Quale?
«Il lavoro riflette sui principi di complementarietà e di indeterminazione che dal punto di vista della fisica costituiscono l’impalcatura della teoria di Heisenberg e Bohr. Metaforicamente queste formulazioni possono essere applicate alla realtà percepita, quindi il ragionamento diventa di natura filosofica e umana».

Marco Giuliano

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