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A Bra privati e Comune hanno rimosso ettari di amianto

Bra: in arrivo contributi per rimuovere l’amianto

BRA Con la prossima rimozione dell’amianto alla bocciofila di frazione Falchetto non ci saranno più edifici comunali che abbiano una copertura realizzata con questa sostanza, nociva per la salute pubblica.
Infatti, nel corso dell’anno passato, analoghi interventi sono stati effettuati nell’area verde di via Piumati, nella scuola elementare della via omonima (oggi sede dell’Arpa e di associazioni), nella centrale termica della materna Levi Montalcini, mentre risale già al 2015 il grande intervento sulla copertura della nuova sede della Protezione civile in strada San Matteo. Portando a 830 metri quadrati di copertura di edifici pubblici, la superficie complessiva rimossa e smaltita.
Affermano dall’ufficio ambiente comunale: «Nel 2017, con il bando per la concessione di contributi economici da parte del Comune, sono quasi 70 le tonnellate di materiale contenente amianto rimosse dai privati cittadini, che hanno eliminato una superficie totale di 9.891 metri quadrati. Nel corso dei precedenti 6 anni (dal 2011 al 2016) ne sono state rimosse ben 333 tonnellate, equivalenti a 21.339 metri quadrati di superficie». E aggiungono: «In questi ultimi anni sono state emesse anche delle ordinanze comunali, che hanno disposto la rimozione da parte di privati di ulteriori 192 tonnellate di materiale, sparso su 12.510 metri quadrati».
Lo smaltimento e la rimozione dei materiali deve avvenire secondo quanto previsto dalle normative in materia. Infatti, come spiega il sito dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), «l’amianto è un materiale di origine naturale, con struttura fibrosa, la cui elevata resistenza ne ha permesso un largo uso in edilizia, per realizzare grondaie, tubi, ma anche tramezzi e piastrelle. Inoltre, le sue proprietà isolanti lo resero popolare come materiale per rivestire tetti e pareti. Essendo però presente in materiali friabili, che possono essere danneggiati o polverizzati, rappresenta un pericolo per l’uomo: essendo composto da fibre minuscole, può essere facilmente inalato e quindi provocare malattie dell’apparato respiratorio».
Valter Manzone

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