Quattro monologhi di Antonio Catalano aprono mondi nuovi

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ALBA S’immagini una teca enorme e di vetro, con all’interno un unico pelo. Appeso fuori dalla teca un cartello: «Vero pelo di lupo di Cappuccetto Rosso». Un lavoro di sottrazione al reale, che lascia stupiti e meravigliati.

Opera di Antonio Catalano: nato a Potenza, oggi abita ad Asti. È attore, regista, pittore e scultore. Una voce alternativa e geniale nel panorama artistico, capace di inventare nuovi mondi e modelli pedagogici, rovesci interpretativi del senso comune e prospettive sospese tra magia e saggio umorismo.

Venerdì 16 marzo, alle 21, nel Teatrino di via San Paolo e in collaborazione con la Casa degli Alfieri di Asti, l’attore salirà sul palcoscenico con Conferenza buffa.
Come spiega Giovanna Stella, attrice e fondatrice del Teatrino, «la biografia di Catalano affonda in parte le radici nel territorio e sembra dedicato in modo particolare all’età evolutiva. Nel 1970 fonda il Magopovero, gruppo teatrale astigiano, e nel 1995 crea Universi sensibili, producendo percorsi d’arte e di poesia in tutto il mondo. Nel 2013 infine allestisce lo spazio d’arte Mago Povero per l’infanzia».

Tanto per racchiudere la sua arte in un’immagine, prosegue Stella, «ad Asti il suo museo dell’immaginario incarna un luogo onirico, al cui ingresso figura un cartello che esorta: “Puoi toccare tutto”. Dunque un intelligente pedagogista che con un modo di fare lunare sa lasciare rapiti i bambini. Tiene molte conferenze per scuole e insegnanti utilizzando una modalità originale e provocatoria, capace di evocare quel mondo fantastico, insita in ogni stadio dell’età evolutiva». Quello di venerdì è il primo elemento di una stagione composta da quattro monologhi.

Il programma proseguirà il 6 aprile, sempre alle ore 21, con Ofelia non deve morire; l’11 maggio con Zelda: vita e morte di Zelda Fitzgerald; il 26 maggio con l’Enorme coccodrillo, tutti diretti da Catalano. Per informazioni e per i biglietti è possibile telefonare al numero 338-26.22.262.

m.v.

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