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Giovanni, il profeta che ci aiuta a capire Gesù

UN PENSIERO PER DOMENICA – 24 GIUGNO – NATIVITÀ DEL BATTISTA

Il 24 giugno non celebreremo la XII domenica del tempo ordinario, ma la festa della nascita di san Giovanni Battista. È una ricorrenza molto antica e particolare, come testimoniato da sant’Agostino. Egli nota che mentre di solito la Chiesa celebra la solennità dei santi nell’anniversario della loro morte, nel caso di Giovanni Battista ricorda il giorno della nascita. È un chiaro invito a riscoprire la grandezza del personaggio e la profondità del suo legame con Gesù.

Giovanni, il profeta che ci aiuta a capire Gesù
Nascita di Giovanni Battista e imposizione del nome, affresco di Filippo Lippi, duomo di Prato.

Nel nome c’è l’indicazione della missione. Nel Vangelo (Lc 1,57-66.80) si dà risalto alla scelta del nome “Giovanni”, una scelta controcorrente rispetto alla tradizione di assegnare al figlio primogenito lo stesso nome del padre, in un ideale passaggio di consegne. Il nome “Giovanni” è già di per sé un messaggio di salvezza. Significa infatti “dono del Signore al suo popolo”, o anche “Dio è misericordia e si occupa del suo popolo”. Proprio questo sarà il cuore del suo annuncio, con la novità del riferimento a Gesù.

Gesù e Giovanni sono legati non solo dalla parentela. Giovanni ha preparato la missione salvifica di Gesù avviando il superamento del giudaismo post-esilico centrato su tempio, sacerdozio e sacrifici. Come ricordano gli Atti degli apostoli (13,22-26), Giovanni «aveva preparato la sua venuta» annunciando un nuovo legame con Dio, incentrato sul Battesimo: non un rito di autopurificazione, né un sacrificio, ma l’atto di accogliere umilmente il perdono gratuito di Dio, offerto a chi si riconosceva peccatore. Alcuni esegeti ipotizzano che questa novità sia stata un’intuizione o ispirazione maturata negli ambienti di Qumran, frequentati da Giovanni e forse dallo stesso Gesù. In ogni caso, la gratuità della salvezza sarà il cuore del messaggio di Gesù.

Giovanni è stato soprattutto un profeta, un messaggero, l’uomo della parola. Giustamente nella liturgia viene accostato al servo di Jhwh di Isaia (49,1-6): come questi, chiamato da Dio fin dal seno materno, con la bocca come una “spada affilata”, chiamato a essere “luce delle nazioni”. Giovanni, figlio di Zaccaria, un sacerdote che accoglieva le persone che accorrevano nel tempio, cercherà di intercettare questi pellegrini al Giordano, prima che imboccassero la strada verso Gerusalemme; figlio di un padre muto parlerà con voce così potente da richiamare l’attenzione dei contemporanei. La novità di Giovanni Battista è che non parlerà né di sé, né del Dio di Israele, ma di Gesù. Il modo migliore di ricordarlo e festeggiarlo è metterci in ascolto di Gesù.

 

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