Allasia contro la fusione tra Crc e Crb: “Dalla Sibille dichiarazioni false”

Allasia contro la fusione tra Crc e Crb: "Dalla Sibille dichiarazioni false"
Claudio Allasia

BRA Il consigliere pentastellato braidese Claudio Allasia in una lettera inviata a Gazzetta esprime le proprie perplessità sulla fusione appena avvenuta tra la fondazione Crc e la Crb.

La lettera di Allasia

Nella conferenza stampa di venerdì 15/11/2018 sulla fusione della Fondazione CRB in quella della CRC, il Sindaco di Bra ha fatto dichiarazioni assolutamente false rispetto alla conferenza capigruppo a cui in settimana è stata presentata brevemente l’operazione; non vi è stata infatti nessuna espressione collegiale sull’operazione, ma esclusivamente alcune considerazioni e domande portate dai gruppi consiliari. In particolare, il nostro gruppo ha chiesto le ragioni del continuo declino della redditività della Fondazione braidese a fronte di una situazione complessiva delle fondazioni di segno opposto degli ultimi anni, se erano state esplorate soluzioni diverse dall’incorporazione nella Fondazione CRC, se vi erano garanzie almeno di mantenimento delle erogazioni al territorio. Infine, abbiamo valutato come molto negativo il fatto che la rappresentanza istituzionale di Bra, il suo Consiglio comunale, non fosse mai stato informato di nulla dall’inizio dell’operazione a oggi nonostante il Sindaco fosse al corrente di tutti i passaggi avvenuti.

Le affermazioni del Sindaco sono quindi false e, a fronte della mancanza assoluta anche solo di informazione agli organi consiliari del Comune di Bra, suonano come una bruttissima presa in giro dei consiglieri comunali e della comunità braidese che ha espresso questo Consiglio comunale.

Non possiamo che fare una semplice riflessione a seguito del primo e ultimo incontro dei capigruppo sull’argomento della fusione, posteriore perfino agli annunci della firma per la fusione formale della Fondazione CRB nella Fondazione CRC.

Fusione tra Crc e Crb, leggi anche:

In pochi anni, dal 2012 a oggi, coincidenti con l’avvento alla Presidenza della Banca dell’ex Sindaco di Bra Franco Guida, la CRB ha smesso di fare utili, eroso il patrimonio, svuotato la Fondazione di capacità erogazione sul territorio, da 1.2 mln di € a 0,3 mln di € annui, fino a dover accettare la proposta di fusione per non spegnersi d’inedia.

Che questo passaggio sia positivo rispetto al presente per il territorio non è dato saperlo, certo il danno subito in questi anni dalla città per la riduzione progressiva della capacità erogatrice della Fondazione è stato alto e un pezzo importante della realtà cittadina sparisce.

Per misurare la bontà del passaggio in CRC per il territorio, bisognerà vedere se questi potrà in poco tempo rivedere il valore di 1 mln € ritornare al territorio, cioè ripristinare o migliorare la situazione antecedente al 2012, poiché la capacità di erogazione della Fondazione è stata minata in questi anni dai continui risultati negativi della CRB, mentre in media le Fondazioni italiane dopo la riduzione pesante di oltre del 30% nel 2012 di erogazioni, sono riuscite a tornare in questi anni agli stessi livelli pre-2012, a differenza della nostra.

C’erano altre possibilità data la situazione? Ci sarebbe stata la possibilità di formare una aggregazione tra le Fondazioni, ma deve aver prevalso la difesa del campanile e la volontà della Fondazione più grande di inglobare le piccole, che da sole non avranno molte possibilità.

È negativo poi che tutto sia avvenuto nel silenzio generale del nostro territorio, e grave che il Sindaco, che è stato posto a conoscenza di ogni dettaglio dell’operazione, da un anno a questa parte, non abbia mai voluto neppure informare il Consiglio comunale, l’organo di rappresentanza istituzionale del territorio da cui nasce e a cui apparteneva la ormai defunta Fondazione CRB.

Claudio Allasia

Banner Gazzetta d'Alba