Massimo Vacchetta presenta il libro Cuore di riccio alla Bookeria di Alba

Massimo Vacchetta presenta il libro Cuore di riccio alla Bookeria di Alba 2
Il veterinario Massimo Vacchetta con uno dei ricci curati al centro La Ninna di Novello.

ALBA Davanti a un caffè, un tè o a un cappuccino, sabato 5 gennaio, dalle 18, alla Bookeria di Alba (via Paruzza 8) si potrà incontrare il veterinario Massimo Vacchetta e ascoltare le sue storie che raccontano di ricci, di natura, di speranza, di amore e di vite che si intrecciano al centro ricci La Ninna di Novello.

Massimo Vacchetta presenta il libro Cuore di riccio alla Bookeria di Alba 2

Oltre 250 ricci salvati, curati e rimessi in libertà ogni anno, una cinquantina di animali con disabilità permanente assistiti garantendo loro vita e dignità, un libro, 25 grammi di felicità, che è già un best seller tradotto in 12 lingue e uno, Cuore di riccio, che, a sei giorni dall’uscita, era già in ristampa. Una onlus che sta nascendo e diversi ettari incontaminati in alta Langa a dare forma a un sogno. Questo è il centro ricci La Ninna di Novello, che oggi ospita 110 ricci in degenza.

Massimo Vacchetta presenta il libro Cuore di riccio alla Bookeria di Alba 1

 

In questo autunno e inverno anomali, infatti, sono stati moltissimi gli animali soccorsi e portati al centro ricci La Ninna, dove hanno trovato cure, cibo e speranze di crescita equilbrata, per poter poi tornare alla vita libera in primavera.

L’invito del dottor Vacchetta è colmo di calore ed energia: «Venite, incontriamoci per parlare di ciò che possiamo fare, insieme, per salvaguardare la Terra. Questo è un impegno che ci riguarda tutti, un dovere verso noi stessi e le nuove generazioni. Noi curiamo i ricci feriti, investiti, mutilati dai decespugliatori, quelli che, a causa del riscaldamento globale, nascono innaturalmente a settembre e quindi, quando giunge l’inverno, non hanno accumulato un peso sufficiente ad affrontare il letargo. L’aumento delle temperature fa sì che il loro letargo poi non sia continuo e profondo, ma che si sveglino spesso, consumando energie, senza poi trovare insetti sufficienti a sfamarsi, ma solo lumaconi, che gli trasmettono parassiti. Abbiamo oltre 110 ricci in degenza e stiamo ultimando i lavori per accogliere tutti quelli che hanno bisogno, per dare loro cure e un posto sicuro dove trascorrere i mesi freddi, prima di tornare alla libertà, in primavera. Presto apriremo le iscrizioni per un nuovo corso, gratuito, per diventare volontario e imparare come si soccorre un riccio».

Il veterinario continua: «Per noi è un grandissimo sforzo, perché siamo in pochi e con risorse limitate. L’unico aiuto che riceviamo sono le donazioni private e i proventi dei libri. Comprateli, regalateli, metteteli nella calza della Befana. Salvare un animale significa salvaguardare un ecosistema complesso. Di cui facciamo parte anche noi!».

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