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L’alta Langa sperimenta la tecnologia 5G

L’alta Langa sperimenta la tecnologia 5G

PROGETTO PILOTA La tecnologia di quinta generazione, detta 5G, ha puntato anche sull’alta Langa e sul Cebano. Tra i 120 Comuni che parteciperanno a una sperimentazione pilota nazionale (29 in Piemonte), ci sono, anche, Trezzo Tinella, Cerretto Langhe, Paroldo, Roascio e Marsaglia. Il 5G promette una velocità di download elevata attraverso l’installazione di mini-antenne. Si tratta di uno standard comunicativo pensato per una società sempre più interconnessa. Un futuro moderno, efficiente e senza intoppi? Il dibattito e gli interrogativi si moltiplicano. Qual è il prezzo, anche a livello di salute, dell’esposizione massiccia della popolazione a livelli di elettrosmog destinati ad aumentare con mini-antenne collocate ovunque? Gli esperti hanno lanciato l’allarme. A sollevare il problema per l’alta Langa è una lettera inviata da Daniela Boglione, residente da dieci anni a Torresina, che esprime il suo dissenso per una tecnologia che, citando le sue parole «rappresenta un serio rischio per la salute». E si rivolge alle Amministrazioni comunali: «Non avete pensato che decisioni così rilevanti per una comunità debbano essere assunte in maniera collettiva?».

Il sindaco di Marsaglia, Franca Biglio, ha le idee chiare: «Siamo stati sorteggiati per questa sperimentazione. Aspettiamo che il gestore esponga il progetto; poi faremo approfondimenti indipendenti. La tecnologia è importante, ma lo è di più la salute. Alla fine delle nostre valutazioni convocheremo la popolazione e insieme sceglieremo la soluzione migliore». Stupito, invece, il sindaco di Roascio, Aldo Minazzo: «Sappiamo solo quello che leggiamo sui giornali. Sembra qualcosa calato dall’alto. Meritiamo rispetto. Non ci ha contattato nessuno, né sappiamo nulla di questioni operative. Ogni mia decisione tutelerà la salute della comunità». Stessa posizione per il primo cittadino di Cerretto Langhe Davide Sobrero, che si riserva di studiare nel dettaglio la questione, ma che in Comune ha già ricevuto il volantino di un movimento che si oppone al 5G.

Il sindaco di Trezzo Tinella, Silvia Gioelli, è combattuto e non nasconde le difficoltà del suo ruolo: «La troppa informazione genera disinformazione. Ognuno dice la sua su tutto e non è facile prendere la decisione giusta, né scegliere di quali professionisti fidarsi. Credo che ci voglia buon senso nelle decisioni e spero che i miei concittadini capiscano che questa sperimentazione rappresenta un’opportunità per il territorio, un modo per non rimanere indietro». Alla tecnologia è favorevole anche il primo cittadino di Paroldo, Piercarlo Adami: «Qui non riusciamo a ricevere il segnale Rai pur pagando il canone. Quindi siamo aperti a tutto ciò che possa migliorare la situazione. Si parla, però, di un progetto che durerà anni per essere realizzato e di cui non siamo ancora stati informati. E niente può essere più importante della salute dei cittadini».

La questione 5G è delicata e controversa. Non mancano le proteste e le mobilitazioni. È nato un gruppo Alleanza stop 5G, che ha consegnato in Parlamento una petizione per «scongiurare l’invasione di milioni di nuove mini-antenne». I gestori, dal canto loro, si dicono tranquilli: «Nulla prova che le onde millimetriche del 5G rappresentino un pericolo per la salute umana. Rispettiamo i parametri previsti da ogni singola legislazione».

Daniele Vaira

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