All’asta Bolaffi i Barolo più cari di grandi toscani

All’asta Bolaffi  i Barolo più cari di grandi toscani

VALUTAZIONI Incredibile, ma vero: 50mila euro per acquistare una sola bottiglia. È successo il 21 maggio alla decima asta di vini pregiati e distillati, organizzata in sala Bolaffi a Torino con Slow Food editore. È la somma battuta per un Bowmore bouquet single malt scotch whisky 1966 Samaroli, imbottigliato nel 1984 in soli 720 esemplari. Ma anche altri distillati hanno preso il volo: Macallan pure highland malt – tre bottiglie del 1958, vendute a 8.100 euro e tre del 1962, a 5.500 euro. Il realizzo totale dell’asta è stato di 650mila euro (diritti inclusi) e una quantità di lotti venduti superiore al novanta per cento. Erano presenti in sala oltre 80 appassionati e acquirenti, mentre era attivo un collegamento su Internet e al telefono da ogni parte del mondo. In particolare dall’Asia, con Giappone e Hong Kong in testa, ma anche da Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

Ma il dato forse di maggior rilievo è stato l’interesse della sala verso i vini piemontesi, Barolo in primis. Anni fa era la Toscana la regione più blasonata in questi eventi. Ecco i dati: per il Piemonte i lotti più costosi sono due selezioni da sei bottiglie ciascuna di Barolo Monfortino riserva 1958 di Giacomo Conterno, aggiudicate a 8.100 euro ognuna e 12 bottiglie di Barolo 1967 della stessa cantina delle Langhe, vendute a 5mila euro. Inoltre tre bottiglie di Barbaresco Santo Stefano di Neive riserva etichetta rossa 1985 di Bruno Giacosa, cedute a 4.500 euro. Per la Toscana, invece, i migliori realizzi sono quelli di sei bottiglie di Brunello di Montalcino Case basse Gianfranco Soldera, inclusa anche la celebre riserva 1983 (4.250 euro), due selezioni da sei bottiglie ciascuna di Masseto 2012 (4mila euro) e Masseto 2013 (idem).

La Francia da sempre costituisce una regione di alto interesse sul piano dell’antiquariato enologico: tra i Bordeaux sono stati battuti due lotti di Château Cheval blanc, precisamente una bottiglia imperiale (6.250 euro) e tre magnum (5mila euro).

Tra i vini della Borgogna, invece, sono emersi una bottiglia di Romanée-Conti grand cru 1972 (6.250 euro), una di La Tâche Grand Cru 1945 dello stesso domaine (3.750 euro) e una di Chambertin Grand Cru 1990 Côte de Nuits del Domaine Armand Rousseau (4.750 euro).

Lorenzo Tablino

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