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Resistenza, stona il silenzio in Consiglio comunale

Alba, aprile 1945: quando cessarono gli spari 1
Il balcone del Municipio di Alba subito dopo la Liberazione

CONSIGLIO Tra le promesse d’impegno da una parte e d’opposizione costruttiva dall’altra, nel corso di un primo Consiglio comunale scivolato senza incidenti tra surroghe ed elezioni di varie commissioni, la stonatura è caduta proprio sulla Resistenza. Il sindaco Carlo Bo ha sorvolato sull’invito del leader di opposizione Olindo Cervella alla nuova Amministrazione di continuare a essere «orgogliosi e fieri» del passato antifascista della città; in chiusura Domenico Boeri, appena eletto presidente del Consiglio comunale, ha accennato ad Alba città medaglia d’oro al valor militare senza ricordare che fu ricevuta in virtù dei 23 giorni, simbolo del contributo dato alla Guerra di liberazione.
Non è una questione di retorica, ma d’identità: il Consiglio comunale resistette alle camicie nere già nel 1925; all’antifascismo, armato e no, Alba diede i suoi migliori – e l’elenco sarebbe lungo. La Resistenza e il 25 aprile qui, per usare lo spiccio eloquio di Matteo Salvini, mai sono stati un derby tra neri e rossi. E non lo saranno neppure quest’anno, anniversario numero 75 di Alba libera.
Paolo Rastelli

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