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Uncem Piemonte contro lo stop ministeriale alla variante di Demonte

Uncem Piemonte contro lo stop ministeriale alla variante di Demonte
Il presidente di Uncem Piemonte Lido Riba.

DEMONTE L’Uncem Piemonte ha preso posizione contro lo stop imposto dal Ministero dei Beni culturali alla variante di Demonte.  «Il Patto dello sviluppo, con il suo presidente Luca Crosetto, fa bene ad arrabbiarsi per i ritardi e le promesse non rispettate sulle infrastrutture cuneesi. L’ultima grave situazione riguarda la Valle Stura, la statale 21 e in particolare la Variante di Demonte. Che il Ministero dei Beni culturali abbia bloccato il progetto è gravissimo. Non è degno di un Paese moderno che ha come forza la crescita che passa attraverso le infrastrutture», afferma il presidente di Uncem Piemonte Lido Riba.

«Il Cuneese ne ha viste troppe negli ultimi anni. Certamente la Asti-Cuneo, penoso esempio del fallimento del sistema delle concessioni autostradali a beneficio dei territori, poi il Tenda incompiuto e con stop lunghissimi ai lavori e la statale del Colle della Maddalena con le varianti attese da decenni. I Comuni, i territori, le comunità si trovano a lottare contro i camion che passano e congestionano le strade, i mezzi pesanti che inquinano, ma soprattutto oggi fanno bene ad arrabbiarsi con chi ha ancora una volta bloccato progetti e imposto una revisione», aggiunge Riba che spiega: «Secondo il Ministero  il tunnel sotto il Podio è troppo impattante per il paesaggio. E quanto sono impattanti migliaia di Tir che attraversano i paesi? Demonte continua a soffrire e sono certo che con il Patto dello sviluppo e  le Associazioni di categoria, dovremo organizzare una forte protesta di piazza».

Conclude Riba: «Non bastano più i convegni e le lettere, alle quali peraltro manco ci rispondono. Si deve scendere in piazza con sindaci e amministratori, coinvolgendo le imprese e il sistema delle associazioni locali. Le infrastrutture sono ossigeno per le imprese e per l’economia e garanzia della salute di tutti».

 

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