CANALE «Siamo preoccupati per questa improvvisa escalation: gli episodi di sversamento che sino a ora avevamo avuto erano stati di dimensioni contenute, nulla di simile a questo». La voce è quella dell’ecologista Gino Scarsi, colonna portante dell’associazione Canale ecologia, che commenta un’impressionante moria di pesci che ha falcidiato la popolazione ittica del rio Canale nel centro omonimo.
Verso le 9 di venerdì 20 luglio una sostanza nociva ha “tinto” di bianco il corso d’acqua, uno spettacolo surreale di vasta portata. «Non sono riuscito a seguire a ritroso la chiazza fino alla fonte, in altre circostanze era stato possibile. Alcune persone che mi hanno contattato dicevano che il torrente era bianco fino a Valpone, circa 2 chilometri indietro».
Gli attivisti erano impegnati in attività di pulizia nei pressi di una “roca” quando sono stati contattati, in loco sarebbero giunti oltre alla polizia municipale anche i tecnici dell’Arpa per i rilievi e militari del Nucleo forestale.
«Durante i temporali accade di frequente che qualcuno usi le acque per gettare olio bruciato o benzina, vediamo l’acqua con le striature arcobaleno, ma una cosa del genere non era mai accaduta». La preoccupazione per gli ecologisti, oltre agli irreparabili danni alla fauna è che la sostanza filtri nelle falde contaminando l’acqua potabile e irrigua.
«Da quando erano stati risolti i problemi con i collettori delle acque nere questo rio aveva ripreso a popolarsi di pesci che risalivano dal Tanaro. Ci appelliamo alle autorità competenti perché le indagini proseguano fino a individuare i responsabili. Questo è un reato ambientale, si parla di grandi quantità di una sostanza, l’acqua ha continuato a scorrere bianca per un’ora».
Ulteriori aggiornamenti seguiranno nei prossimi giorni.