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Danzare sulle note del jazz: il fenomeno del lindy hop come desiderio di riscatto

ALBA Alla fine degli anni Venti del secolo scorso gli Stati Uniti erano in piena crisi economica; era il tempo del proibizionismo.  In questo contesto si sentì il bisogno di far emergere novità anche nel campo musicale. Così nacque il lindy hop, un ballo spensierato sulle note del jazz.

Ad Alba questa forma di movimento si sta diffondendo ora, un secolo dopo, sottolineando le forti analogie con un’epoca storica di difficoltà e desiderio di ossigeno, riscatto, libertà.

Danzare sulle note del jazz: il fenomeno del lindy hop come desiderio di riscatto

Il lindy hop sembra superare anche i ruoli di genere e le barriere anagrafiche. Tutto accade nella scuola Swing Juice Asd di Alba, fondata nel 2018 da Tiziano e Laura di Sommariva del Bosco, Angela di Alba e Chiara di Bra. Li incontriamo per conoscere un fenomeno in progressivo sviluppo.

Dopo un anno come evolve il progetto, Tiziano?

«Il lindy hop è una danza di coppia, ma cambiare spesso partner favorisce l’integrazione e i legami di gruppo. Siamo partiti in quattro un anno fa attorno a un tavolo, pieni di dubbi sulla possibilità di diffondere un ballo famosissimo in Italia e a Torino, nuovo per il territorio. Oggi ad Alba e Bra si è creata una comunità, con una settantina di allievi che hanno concluso il corso per principianti. Il processo è simile a quello di appartenenza a una grande famiglia: non ci si limita a seguire le lezioni, ma si partecipa a workshop, serate con musica dal vivo oppure semplicemente ci si raduna in tanti per ballare».

Perché le persone sono così attratte da questo tipo di movimento, considerando l’epoca in cui viviamo, caratterizzata da ritmi incalzanti e grande distacco emotivo, Laura?

«Il lindy hop non è solo ballo, ma un mondo in cui estraniarsi dalla vita di tutti i giorni, immergersi in un’altra epoca fatta di musica ma anche di abiti retrò, papillon e fascette per capelli. Si balla sul ritmo del jazz, melodia dalla forte improvvisazione, una danza libera dove si può giocare sul ritmo senza rendersi o sentirsi ridicoli. I primi lindy hoppers erano veri intrattenitori. La tecnica non è un ostacolo ma un mezzo per potersi davvero lasciare andare al ritmo della musica».

Elementi in controtendenza rispetto al presente, dove prevale la performance. Non è un caso che il lindy hop sia nato negli anni Venti, Angela.

«Il lindy hop è un ballo nato ad Harlem, simbolo d’integrazione culturale fra bianchi e neri e fonte di speranza e leggerezza in un periodo di forte crisi economica: per questo adatto anche oggi, rappresentando un’attività in grado di abbattere pregiudizi. La spensieratezza protegge, così come l’assenza di prestazione: non si dev’essere un ballerino tecnico per divertirsi, basta buttarsi in pista; né occorre un partner fisso, perché lo scopo è la socialità e quindi si può ballare con tutti. Il lindy hop rivoluziona anche i ruoli: le donne invitano al ballo ed è adatto a tutte le età».

Che cosa c’è da aggiungere, Chiara?

«A settembre sono ripartiti i corsi: le lezioni di prova gratuite saranno ad Alba (palestra Moovinup, in corso Asti 12, ore 20.30, il 26 settembre), e a Bra (Kubo Danceconcept, in via IV novembre 25, ore 20.30, il 30 settembre). Per maggiori informazioni scrivere a info. swingjuice@gmail.com oppure visitare la pagina Facebook dell’associazione».

m.v.

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