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In alta Langa si recuperano 25 ettari di terreni abbandonati

Costituita ad Arguello la prima unione fondiaria

ALTA LANGA  Ripristino di terrazzamenti e muretti a secco, recupero di attività agricole innovative a discapito di boscaglie, gestione ecocompatibile di pascoli ovi-caprini. Sono queste le iniziative presentate dalle neo costituite associazioni fondiarie che hanno partecipato al bando del Gal Langhe Roero Leader, nell’ambito del Psr 2014-2020. Il bando vuole favorire la creazione di Asfo (associazioni fondiarie) senza scopo di lucro tra i proprietari dei fondi agricoli e delle superfici forestali dell’area del Gal, per riportare a reddito zone un tempo coltivate, ma attualmente non gestite e in fase di abbandono. Quattro le domande pervenute, tutte finanziate con circa 245mila euro di contributo, che attiveranno investimenti per circa 306 mila euro.

A Monesiglio l’associazione Rocca bianca recupererà terreni abbandonati e invasi dalla vegetazione con la coltivazione del mandorlo, ripristinando parallelamente terrazzamenti, muretti a secco e viabilità di accesso. L’Asfo Terre dei ciabot darà invece nuovo lustro ad alcuni terreni incolti di Torre Bormida, realizzando un vigneto con cloni sperimentali e una tartufaia controllata, coltivando specialità orticole e dando spazio a pascoli ovicaprini. Ad Arguello, grazie a Ritorno al futuro (associazione fondiaria di cui Gazzetta ha parlato in estate, ndr), le aree ora completamente invase dal bosco verranno destinate a vitigni autoctoni, noccioleti, erbe officinali e pascolo, mentre l’associazione La Granda, di Feisoglio, riqualificherà terrazzamenti in degrado a Gorzegno e recupererà incolti a Cravanzana per lasciare spazio al pascolo di ovini e caprini.

Sono in tutto 36 i proprietari (tra cui i Comuni di Arguello e Monesiglio) che, comprendendo la portata dell’iniziativa, hanno aderito alle quattro associazioni fondiarie conferendo terreni incolti per un’estensione di oltre 38 ettari, suddivisi in 141 particelle finora frammentate, con la garanzia che il loro diritto di proprietà non verrà intaccato. In questa prima fase gli interventi di recupero saranno realizzati su di una superficie complessiva di 25 ettari circa.

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