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Il distaccamento della Polizia stradale di Ceva è a rischio chiusura

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CEVA Tre dei sei distaccamenti di Polizia che non sono ritenuti strategici e sono destinati alla chiusura tramite il Piano di razionalizzazione della specialità sul territorio, realizzato dal Ministero dell’interno per riorganizzare la presenza della Stradale sul territorio, sono in Piemonte: a Ceva, Domodossola (Verbania) e Borgomanero (Novara). Lo fa notare il sindacato di polizia Siulp. «Restiamo sconcertati dal fatto che un progetto di chiusure di uffici sia stato reso pubblico senza il preventivo e necessario coinvolgimento diretto dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici», è la protesta. Nell’elenco dei distaccamenti della polstrada che dovrebbero venire chiusi ci sono anche quelli di Lugo Di Romagna (Ravenna), Rocca San Casciano (Forlì-Cesena) e Fonni (Nuoro).

«Non possiamo perdere un presidio strettamente necessario come quello della Polizia stradale di Ceva, perché la sicurezza dei nostri territori passa innanzitutto attraverso la protezione fisica e un piano logistico di quelle che sono le aree meno abitate e attraversate da viabilità ad alta percorrenza», i parlamentari piemontesi della Lega Giorgio Maria Bergesio e Flavio Gastaldi affidano a una nota congiunta la loro posizione. «Ci riserviamo di leggere la documentazione trasmessa, ma comunichiamo fin da ora che, se la notizia verrà confermata, ci opporremo nell’immediato a questa grave, assurda e dannosa decisione. Già un anno fa avevamo posto la questione al ministero dell’Interno. Il Viminale ci aveva fatto pervenire la nota, poi divenuta di pubblico dominio, nella quale si diceva che il reparto non era oggetto di soppressione. Il Ministero aveva preso una posizione netta a favore del potenziamento della sicurezza quando al Governo c’era la Lega. Ora, se confermata la notizia, prenderemmo atto che, col nuovo ministro Lamorgese, si sacrificherebbe la caserma di Ceva. È stata predisposta una nuova interrogazione parlamentare proprio per verificare che il Ministero dell’interno non abbia cambiato nuovamente direzione. E terremo alta l’attenzione»

In merito alla scelta del Ministero dell’interno di chiudere sei distaccamenti della Polstrada, di cui tre in Piemonte (a Ceva, Borgomanero e Domodossola), il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio afferma che il territorio è stanco di continuare a perdere servizi e trova inaccettabile, oltre che incomprensibile, che la sicurezza stradale di uno dei principali cuori produttivi dell’Italia venga considerata dal governo “non strategica”.

Il Presidente ha scritto al Ministro dell’interno chiedendo un incontro urgente sul tema e ai parlamentari del territorio affinché si possa contrastare uniti questa scelta. Sottolinea che in una Regione che aspetta da 30 anni risposte su infrastrutture strategiche e dove la viabilità di arterie fondamentali è stata messa in crisi anche dalle alluvioni dello scorso autunno, questa notizia non può essere accettata.  Cirio chiede anche come sia possibile che il 50 per cento di un taglio nazionale venga fatto in una sola regione, sottolinea che non può essere il Piemonte a pagare per tutta Italia e si chiede inoltre se la sicurezza delle nostre strade sia una priorità per questo governo.

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