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Dall’abbigliamento sportivo alle mascherine lavabili, la storia del marchio astigiano “Ipotesi sportwear”

ASTI L’esperienza nel produrre abbigliamento sportivo si traduce nella produzione di mascherine lavabili in tessuto tecnico in tristrato che porta in dote protezione e vestibilità. Succede anche questo nell’Italia che prova a resistere al Coronavirus reinventandosi e producendo ciò che in questo momento è più necessario: mascherine e dispositivi per la protezione delle persone dal virus.

Loro sono Marco e Patrizia, coppia di Asti nella vita e nel lavoro che ha ideato con la società Pat & Perry srls il marchio “Ipotesi sportwear”, attivo nella produzione di abbigliamento sportivo rigorosamente prodotto al 100% in Italia.

Patrizia spiega a Gazzetta: «La molla è scattata quando abbiamo ricevuto una chiamata da un ospedale della Lombardia, disperatamente cercavano mascherine per gli operatori. La nostra produzione era ferma per gli effetti del Coronavirus e abbiamo immediatamente deciso di mettere a disposizione le nostre competenze per progettare e creare una mascherina, ergonomica, robusta, durevole e confortevole.

Oggi la società è in grado di produrre cinque mila mascherine al giorno: «Ma non bastano quindi stiamo cercando di incrementare le quantità giornaliere», aggiunge Marco.

Il tessuto è tecnico in tristrato certificato Oeko_tex, all’esterno è in tessuto idrorepellente, al centro una membrana idrofila in poliestere e all’interno un tessuto assorbente. Non si tratta di un dispositivo medico e non è un Dpi, ma rispetta la circolare del Ministero della Salute 18.03.2020 n. 0003572, in materia di mascherine

Le mascherine ribattezzate “Freedom”, libertà possono essere lavate fino a quindici volte seguendo le istruzioni presenti sull’etichetta. «Abbiamo voluto una mascherina che fosse resistente e rispettosa dell’ambiente», aggiunge Patrizia che precisa: «Abbiamo optato per un prezzo irrisorio che ci permettesse di pagare le spese per il materiale e la manodopera, senza ricarichi. Purtroppo, siamo una piccola società e non abbiamo la possibilità di donarle se no lo avremmo fatto. Al momento sono arrivate molte richieste dalla Lombardia, ma speriamo di essere utili in primis al nostro territorio che necessita di mascherine».

Le prime mascherine sono, comunque, state donate alla protezione civile di Asti alla Guardia di Finanza del capoluogo astigiano e alla Polstrada di Parma.

Le mascherine sono rivolte all’acquisto all’ingrosso da parte di farmacie, enti locali, associazioni, Protezione Civile, aziende, case di riposo, e realtà simili, con un acquisto minimo di 100 pezzi. Per informazioni e ordini: info@ipotesi.fit

Marcello Pasquero

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