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Medici e infermieri in prima linea nell’affrontare la grave emergenza sanitaria

Coronavirus: il prefetto di Milano requisisce 20 mila mascherine

CUNEO Proteggere la popolazione richiede innanzitutto proteggere gli operatori sanitari, non solo quelli che lavorano negli ospedali, ma anche quelli sul territorio, i medici di base e i pediatri di libera scelta. Sono da tutelare e proteggere come il personale ospedaliero, perché hanno contatti continui con i pazienti. Se sono costretti a mettersi in quarantena, la situazione sui territori rischia di diventare gravissima.

Il loro contagio va evitato in tutti i modi perché rischiano di essere a loro volta veicolo di propagazione del virus, e di aumentare la crisi che stiamo vivendo.

Del problema ne aveva parlato con Gazzetta il medico di medicina generale Luciano Bertolusso in questa intervista del 25 febbraio.

Il Consiglio dell’Ordine dei medici della provincia di Cuneo si è riunito in videoconferenza per una seduta straordinaria  per evidenziare il problema, e ha deciso di inviare una lettera alle direzioni generali di Asl Cn 1, Aso Santa Croce  e Asl Cn2,  in cui chiede di «ottemperare in tempi ristrettissimi alla dotazione a tutto il personale operativo sia in ospedale che sul territorio dei previsti presidi di protezione stante la primaria necessità di tutela della salute dell’operatore medesimo e della tutela della salute». Inoltre il Consiglio dell’Ordine ha anche deciso di stanziare dei fondi per acquistare dei meccanismi di protezione da distribuire ai colleghi sprovvisti.

«Dalle informazioni a noi pervenute siamo a conoscenza che alcune ditte stanno producendo dispositivi, in particolare le mascherine, che verranno fornite primariamente ai presidi ospedalieri che sono in prima linea nella gestione degli ammalati», aggiungono dall’Ordine dei medici.

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