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Paroldo: avviati i lavori dell’Ecomuseo della pecora

Paroldo: avviati i lavori dell'Ecomuseo della pecora
L'Ecomuseo della pecora è stato realizzato in borgata Cavallini.

PAROLDO Anche in un periodo di grande difficoltà, che rende complicata la normale attività amministrativa, ci sono paesi che guardano avanti, cercando di concretizzare progetti importanti per la valorizzazione e il rilancio del territorio.  A Paroldo sono partiti i lavori per la realizzazione dell’Ecomuseo della pecora di Langa, progetto al quale l’Amministrazione guidata dal sindaco Piercarlo Adami sta lavorando da tempo. Le basi dell’iniziativa sono state gettate da anni, da quando il Comune ha iniziato ad acquistare e ristrutturare le caratteristiche case in pietra di borgata Cavallini, a pochi passi dalla piazza principale del piccolo paese.

L’Ecomuseo sarà allestito all’interno di un edificio di due piani in pietra di Langa che si incontra non appena imboccata la salita di accesso alla borgata. Nel fabbricato non saranno solamente raccolte attrezzature e oggetti legati alla pecora e alla tradizionale produzione di formaggio, ma sarà allestito un vero e proprio percorso interattivo che farà immergere i visitatori nei pascoli, negli ovili e nelle cucine di Langa, tra profumi, racconti e immagini. L’Ecomuseo, che sarà visitabile in completa autonomia, coinvolgerà l’intera borgata trasformandola in un museo a cielo aperto. Il coordinatore sarà Franca Vadda, che conterà sull’apporto di un comitato tecnico-scientifico.

I lavori da realizzare, spiega il sindaco Piercarlo Adami, riguardano la parte impiantistica e tecnica del fabbricato, con la realizzazione di un ascensore e l’installazione degli allestimenti multimediali. «L’Ecomuseo includerà in realtà tutto il territorio comunale, comprendendo anche sentieri e pascoli», afferma Adami, che auspica di poterlo inaugurare entro l’estate. Il costo complessivo dell’operazione si aggira sui 150mila euro, provenienti da fondi legati a bandi del Gal Langhe e Roero Leader e stanziati della fondazione Crc nell’ambito del progetto Faro – che ha finanziato l’iniziativa sovracomunale Langa del sole, di cui abbiamo parlato spesso, che vede anche Paroldo tra i paesi interessati. Per gli arredi dell’Ecomuseo, invece, il Comune ha usufruito di un contributo della fondazione Crc.

Borgata Cavallini è stata finora il palcoscenico principale di numerosi appuntamenti paroldesi quali la veglia della bagna caoda, L’estate di san Martino, le rassegne teatrali e cinematografiche, i master estivi di perfezionamento musicale e il raduno dei custodi di paese.

Una volta avviato l’Ecomuseo, il Comune sta pensando anche alla realizzazione, nella sala Principe Alberto di Monaco (sempre ai Cavallini), di uno spazio didattico legato al mondo dei formaggi, in grado di ospitare incontri e degustazioni. La sala potrebbe anche essere utilizzata nell’ambito del corso di formazione per addetti alla pastorizia, promosso da Comune e Coldiretti. Annunciato già lo scorso anno, il corso sarebbe dovuto iniziare alla fine di aprile, ma le recenti vicende legate al coronavirus rendono molto probabile un rinvio.

Alla nascita dell’Ecomuseo è legato un altro progetto importante sul quale il Comune sta puntando da tempo. Si tratta della realizzazione dell’albergo diffuso, particolare tipologia ricettiva, nata nel 1982 in Friuli e riconosciuta in modo formale in Sardegna nel 1998. Il primo albergo diffuso del Piemonte è stato inaugurato a Canosio, nel Cuneese. Gli alberghi diffusi rappresentano un’offerta ricettiva sostenibile e rispettosa dell’ambiente. A Paroldo sono numerosi i locali recuperati dal Comune che potrebbero essere destinati a tal fine e alcuni privati hanno già manifestato interesse a partecipare al progetto. Inoltre, ristoranti e agriturismi del paese si sono resi disponibili a stipulare accordi di convenzione nell’ambito dell’iniziativa, che potrà decollare con l’approvazione della legge regionale sulle attività ricettive extralberghiere.

Corrado Olocco

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