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Tutta l’energia del Piemonte

La Regione punta a gestire in autonomia le centrali e gli invasi oggi presenti sul territorio, con la possibilità di realizzare grandi profitti a favore delle casse sabaude

Tutta l’energia del Piemonte

IDROELETTRICO/1 «Questo sarà uno dei provvedimenti più importanti del mio mandato»: non usa giri di parole il presidente della Regione Alberto Cirio per definire il disegno di legge – approvato dalla Giunta e destinato ora all’esame del Consiglio – per la gestione autonoma di dighe e invasi tramite la riassegnazione di 67 derivazioni a uso idroelettrico storicamente in capo allo Stato.

Il Piemonte punta dunque a giocare al meglio la carta dell’energia idroelettrica, con la possibilità di realizzare utili per le casse regionali da centinaia di milioni. Il provvedimento intende disciplinare il settore, dopo il passaggio dal Demanio alle Regioni delle infrastrutture stesse. Saranno però riassegnate con bandi di evidenza pubblica soltanto le concessioni superiori a 3mila kW. Che in Piemonte ci sono.
A Entracque, in provincia di Cuneo – un piccolo Comune con meno di mille abitanti, che arrivano a superare i cinquemila nel periodo turistico – si trova una centrale idroelettrica di pompaggio di proprietà dell’Enel intitolata al grande statista Luigi Einaudi: si tratta della più grande d’Italia e di una delle più potenti d’Europa, messa in funzione nel 1982, fino a qualche anno addietro diretta da un giovane albese, Marco Delsanto, che Gazzetta d’Alba ha intervistato nel 2016.

La centrale di Entracque è in grado di sviluppare una potenza complessiva pari al fabbisogno dell’intera provincia di Torino, grazie a due salti di acque: Chiotas-Piastra e Rovina-Piastra. La struttura è la punta di un sistema regionale di 67 centrali, per 11 delle quali la concessione è già scaduta. Ad esempio, cerca un gestore da quasi 20 anni la diga di Agrasina nel Verbano-Cusio-Ossola, mentre da quasi 10 anni è senza concessione anche la centrale Tanaro di Farigliano. Le procedure di assegnazione dovranno partire entro il 2022, mentre il dibattito in Consiglio regionale è previsto entro marzo, visto che l’ok al decreto è già arrivato da parte della Giunta. Secondo il governatore Cirio la Regione si gioca una grande opportunità in questa fase, per mostrare al Governo di potersi muovere in autonomia su un tema delicato come l’energia, con la possibilità di reperire risorse ingenti per le asfittiche casse di palazzo Lascaris.

m.p

ENERGIA IDROELETTRICA IN PIEMONTE

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