Asava sempre in prima linea con i propri volontari nell’emergenza Coronavirus

Asava sempre in prima linea con i propri volontari nell'emergenza Coronavirus

ASAVA Da sempre in prima linea l’Asava, associazione fondata nel 1977, e tra i soggetti maggiormente coinvolti nella pandemia del Covid19.

Il presidente dell’Asava Daniele Blengio racconta la quotidianità fatta di continue chiamate: «Abbiamo avuto diversi volontari che, per motivi di salute o famigliari, sono stati costretti a sospendersi dal servizio attivo, in compenso si sono affacciati nel mondo dell’Asava numerosi nuovi volontari che, non avendo la formazione richiesta, non sono impiegabili nei servizi prettamente sanitari, ma svolgono servizi di supporto molto importanti come il trasporto dei tamponi e hanno portato un grande entusiasmo in associazione.  La nostra quotidianità è notevolmente cambiata: sono diminuiti i tradizionali servizi interospedalieri sostituiti, in numero ancora maggiore, da quelli inerenti alla pandemia».

Blengio aggiunge: «Oggi la priorità del Direttivo è quella di preservare la salute dei volontari e dei pazienti trasportati garantendo loro automezzi idonei e sanificati con volontari capaci e formati. Per questo sono state adottate tutte le misure di sicurezza consigliate dall’Oms: rilevazione della temperatura corporea in entrata della sede, obbligo di utilizzare le mascherine e rispetto della distanza tra le persone. Per quanto riguarda i trasporti definiti “Covid”, sono state adottate procedure meticolose nella vestizione dei volontari coinvolti, nello svolgimento degli interventi, nella svestizione e sanificazione delle ambulanze utilizzate».

Per lavorare in massima sicurezza sono stati organizzati due gruppi di volontari informati e formati sulla decontaminazione e sulla gestione dei servizi in ambito Covid19.

Il presidente precisa: «Sono ruoli molto impegnativi che richiedono maggiori disponibilità ai volontari che hanno accettato le nostre richieste e un impegno massimo in quanto dal loro lavoro dipende la sicurezza dei colleghi, dei sanitari che collaborano con noi, dei pazienti e dei loro famigliari. La sanificazione delle ambulanze è un compito delicatissimo ed estenuante, impone al volontario di entrare in un ambiente potenzialmente contagiato e contagioso, con una procedura che comporta il fermo del mezzo per oltre un’ora».

Un’attesa che verrà ridotta grazie all’acquisto da parte del direttivo di una sanificatrice che permetterà di rendere sicuri gli interventi di decontaminazione e molto più brevi i momenti in cui le ambulanze non saranno disponibili ad intervenire sul territorio.

L’Asava per gestire l’emergenza ha firmato con l’Asl Cn2 una convenzione per il trasporto degli emoderivati prevedendo un numero massimo di chilometri annui. Limite che a causa dell’emergenza Coronavirus è stato superato già nel mese di marzo portando il mezzo utilizzato a fine vita. Per continuare ad erogare il servizio, indispensabile nella distribuzione dei tamponi ai vari laboratori, l’Asava ha dovuto acquistare in tempi molto stretti un’autovettura che è stata, in parte, finanziata da alcuni volontari ed acquistata, a condizioni di favore, presso la concessionaria Proglio.

Il problema più grande rimane legato al reperimento dei dispositivi di protezione individuale: «Questo è il maggiore dei problemi che riscontriamo al momento. Mancano mascherine e tute protettive che sono diventate irreperibili sul mercato persino quando si è disposti a pagarle 3 o 4 volte il valore che avevano 2 mesi fa. Tutto questo ci ha spinti ad aprire una raccolta di fondi, tramite la piattaforma Go Fund Me sul sito: www.gofundme.com/f/vinciamo-il-covid19-sostieni-asava finalizzata a coprire i costi della nuova vettura e della sanificatrice, al momento un quarto dell’obiettivo è stato raggiunto con le donazioni della popolazione ed un altro quarto grazie all’intervento del Presidente di Banca d’Alba Tino Cornaglia».

Marcello Pasquero

 

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