L’arte e la sua cura, un modo per migliorare il mondo

L’arte e la sua cura, un modo per migliorare il mondo

LIBRO «Se non c’è giusto, ovvero regole e rispetto, non può esserci bello per nessuno. Se si ruba un’opera d’arte, la si esporta clandestinamente, la si danneggia o distrugge, si priva chiunque del privilegio della bellezza, i cui effetti benefici migliorano la vita quotidiana delle persone. Il giusto garantisce che quel bello possa essere fruito da tutti».

Il bello e il giusto. Sulla tutela del patrimonio culturale e la sua fragilità
Tiziana Zanetti
edizioni San Paolo
176 pagine
15 euro

Le parole di Tiziana Zanetti, varesina, ricercatrice dell’Istituto di antropologia per la cultura della famiglia e della persona e studiosa del diritto dei beni culturali, rappresentano il cuore del libro Il bello e il giusto. Sulla tutela del patrimonio culturale e la sua fragilità. Un percorso che si interroga su quale sia la bellezza dell’arte e del patrimonio culturale attraverso il dialogo tra il mondo del diritto e dell’antropologia, con uno sguardo attento e concentrato su alcune situazioni di particolare fragilità, che riguardano il bene nella sua dimensione materiale e immateriale, imponendo riflessioni più ampie sull’individuo, sulla società, sul nostro tempo.L’arte e la sua cura, un modo per migliorare il mondo 1

Si propongono all’attenzione del lettore gli innumerevoli casi di fragilità – come gli atti di vandalismo o quelli che riguardano i luoghi che abitiamo (le nostre città, le nostre periferie), come la microcriminalità nelle periferie in relazione al degrado urbano –, dimostrando quanto sia difficile difendere il bello e il giusto, elementi in rapporto strettissimo, come se dall’uno dipendesse l’altro. Per questo si deve intervenire per educare o rieducare, come testimoniano i contributi dei giudici penali, autori della sezione centrale del volume.

Così il bello e il giusto rappresentano i due elementi da comprendere e da difendere con eguale determinazione, non in una dimensione astratta e lontana dal reale, ma nel qui e ora, dove possono davvero cambiare e migliorare lo sguardo sul mondo. La foto della copertina aiuta a rivedere la città: in una pozzanghera si riflettono le case del quartiere, offrendo una visione nuova e inattesa. Cos’è l’arte oggi? Cos’è la bellezza? Sono le domande che ricorrono costantemente, ma il lettore non troverà una risposta, perché le pagine del saggio sono un luogo di riflessione nel quale si comprende quanto sia importante conoscere il patrimonio culturale per poterlo tutelare.

Allora, «il patrimonio culturale può davvero rappresentare uno strumento potente di rigenerazione dello sguardo, delle emozioni e, di conseguenza, delle azioni, e questo si vorrebbe provare a dimostrare».

c.w.

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