Saverio ora sta bene ma dice: «Ho visto la morte in faccia»

Il panettiere braidese lancia un appello a non uscire di casa perché si rischia davvero la vita

Saverio ora sta bene ma dice: «Ho visto la morte in faccia»

LA STORIA  «Mentre ero in reparto all’ospedale di Alba, a combattere la mia battaglia contro il coronavirus, ho visto una persona morire davanti a me, da sola. Non uscite di casa». A lanciare questo appello sulla sua pagina Facebook – diventata in pochi giorni, è proprio il caso di dirlo, “virale” – è l’artigiano panificatore braidese Saverio Giuliano, titolare con la moglie delle panetterie La Meridionale di via Audisio e via Vittorio Emanuele. L’uomo, prima del suo ricovero nel reparto Covid-1 del San Lazzaro, aveva già condiviso questa sua condizione scrivendo un messaggio nella chat della Confraternita della salsiccia, di cui è socio. Poi, il peggioramento delle sue condizioni, il successivo ricovero, e la terapia con il casco Cpap che ti aiuta a respirare. Sempre su Facebook, in un post, scrive: «Non esiste uscire perché devo portare il bimbo a passeggio. Qui, con me, giorno e notte, ci sono medici e infermieri che rischiano la loro vita per curarci e curarmi. Se un domani succedesse a voi? Fatemi il santo piacere di non uscire di casa, a qualunque età. Io ho visto la morte in faccia, ma ho avuto la forza di mandarla via».

La vita trascorre così, per lunghe giornate, sempre con il casco in testa, avendo solo il personale sanitario al suo fianco. Poi, finalmente, il respiro che inizia a tornare. Il casco che viene tolto e la vita che si riprende briciole di normalità. A questa fase corrisponde un altro post, in cui Saverio scrive: «Dopo undici giorni mi hanno tolto dalla terapia intensiva. Un momento davvero speciale, che voglio ricordare con un selfie fatto avendo accanto una delle infermiere, che mi è stata molto vicina e mi ha aiutato a superare questi terribili momenti».

Alla nostra richiesta di poterlo contattare telefonicamente, Saverio ci ha risposto che sta andando tutto bene, ma che è ancora molto stanco. E, nei giorni scorsi, è avvenuto il suo trasferimento nel nuovissimo ospedale di Verduno, per l’ultimo periodo di convalescenza. Prima del suo rientro in famiglia.
Che avvenga davvero in modo rapido – auguriamo a lui e ai tanti malati di Covid-19 –, ma solamente con la certezza che quando si esce da un ospedale si hanno ormai acquisiti gli anticorpi.

Valter Manzone

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