Certificato di immunità, per Cirio non è una scelta giusta e praticabile

Cirio: "Subito al voto, un governo Pd-M5s sarebbe minoranza dell'opinione pubblica"

TORINO «Il Piemonte è in regola per riaprire i confini il 3 giugno»: ospite di Tgcom24 il presidente Alberto Cirio ha affermato che i numeri della regione sono in regola per consentire gli spostamenti fuori dal Piemonte come confermano tutte le pagelle finora ricevute dal Ministero della salute e che «non ci sono criticità e questo ci fa ben sperare».

Il presidente ha poi aggiunto, ribadendo la linea adottata sin dall’inizio dell’emergenza, cioè quella di prendere le decisioni in base alle indicazioni degli esperti, che «ogni cosa funziona se fatta con equilibrio e buon senso. Affrontiamo un’emergenza di carattere sanitario, per cui sarebbe folle se la politica non ascoltasse sanitari, scienziati, medici. Alla politica spetta il compito di contemperare le esigenze della salute con quelle della socialità, dell’economia, non dimenticando mai che il bene della vita è quello primario, che le istituzioni hanno il dovere di tutelare».

Riguardo al certificato di immunità, invocato da alcune Regioni italiane per aprire i propri confini, Cirio ha detto che «non credo sia una scelta giusta e praticabile. Il Piemonte è una regione fortemente turistica e non vediamo l’ora di accogliere i tanti turisti europei che da sempre la scelgono. Posso comprendere ci sia un desiderio di tutela, anche legittimo, di alcuni presidenti, ma il turismo si basa sulla reciprocità, che significa possibilità di interscambio. Vedo di buon occhio la necessità non solo di una Italia che si sposta tutta insieme, ma di un’Europa che si sposta tutta insieme».

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