Coronavirus in Italia, dati incoraggianti nonostante 516 nuovi contagi e 87 decessi nelle ultime 24 ore

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CORONAVIRUS “Continua il trend incoraggiante”. E’ questo, secondo quanto apprende l’ANSA, il risultato del monitoraggio condotto da Ministero della Salute e Iss relativo al periodo delle ulteriori riaperture delle attività commerciali dal 18 maggio. Il monitoraggio tiene conto di 21 indicatori, tra cui l’indice di contagiosità R0, ma anche parametri di tenuta del sistema sanitario, a partire dalle terapie intensive.

Secondo il monitoraggio quotidiano della Protezione civile lieve calo dei nuovi positivi in Italia: sono ora 232.248 i contagiati totali, 516 più di ieri, quando se ne erano registrato 593. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. In Lombardia sono 354 in più (ieri 382) pari al 68,6% dell’aumento odierno in ItaliaCi sono 5 regioni a zero contagi: Abruzzo, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria e Basilicata, oltre alla provincia di Bolzano.

Sono 87 le vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, in aumento rispetto alle 70 di ieri. In Lombardia nell’ultima giornata se ne sono registrate 38, mentre ieri erano state 20. I morti a livello nazionale salgono così a 33.229. I dati sono stati resi noti dalla Protezione Civile. Sette regioni – Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige – non fanno registrare vittime.

Sono saliti a 152.844 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.240. Giovedì l’aumento era stato di 3.503. Sono 475 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Coronavirus, 14 meno di ieri. Di questi, 173 sono in Lombardia, lo stesso numero di ieri. I malati ricoverati con sintomi sono invece 7.094, con un calo di 285 rispetto a ieri, mentre quelli in isolamento domiciliare sono 38.606, con un calo di 1.512 rispetto a ieri. Sono 46.175 i malati di coronavirus in Italia, 1.811 meno di ieri, quando il calo era stato di 2.980.

“Abbiamo superato la curva di picco dell’infezione, siamo nella parte di discesa e in una fase di controllo della situazione, ma richiede un’attenzione particolare” nell’identificare ed isolare precocemente i casi sospetti. Questo significa “sistemi di monitoraggio e capacità di risposta sanitaria ad eventuali focolai”. Così il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante l’audizione in Commissione Bilancio della Camera.

“Con la prossima settimana ci avviamo a una sfida sarà ancora più importante perché sarà liberalizzata la mobilita tra regioni e anche quella internazionale. Questo richiederà una capacità ancora più attenta di monitorare e rispondere a focolai”, ha detto Brusaferro in vista della ripresa degli spostamenti tra regioni e stati dell’Ue prevista per il 3 giugno.

“Per gli scenari che immaginiamo, in autunno, una patologia come il Sars-cov-2, che è trasmessa da droplet, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio” e “la famosa ipotesi della seconda ondata è collegata a questo, che, dal punto di vista tecnico scientifico è un dato obiettivo”. “In autunno, si diffondono le infezioni respiratorie, meno ore di sole e attività all’aperto e più la circolazione aumenta”.

“Il virus è ancora presente e i comportamenti dei singoli sono le misure più efficaci per ridurne la circolazione. Questo è importante perché il numero di persone entrate a contatto con il virus è limitato, anche se varia da regione a regione”. E le “molte persone non entrate in contatto, e dunque suscettibili al virus, sono un serbatoio per la sua diffusione”.

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