Anche una farmacia di Alba fra quelle perquisite dalla Gdf di Torino nell’ambito dell’operazione Pharma China

Mascherina obbligatoria in parcheggi e pertinenze dei centri commerciali e chiusura locali ristorazione massimo all’una di notte

TORINO Fra le decine di farmacie perquisite dagli uomini della Guarda di Finanza del capoluogo c’è anche un punto vendita di Alba, oltre a esercizi attivi nell’astigiano e nel torinese. Nove i deferiti dalle fiamme gialle per l’accusa di frode in commercio: è il primo bilancio dell’operazione “Pharma China”; un giro di presidi medici (mascherine, igienizzanti e articoli medici), prodotti da aziende cinesi, specializzate nella contraffazione di importanti marchi attivi nel settore rivenduti da farmacisti compiacenti.

A introdurre la merce in Italia, due imprenditori di nazionalità cinese titolari di aziende tessili: sdoganato, il materiale, veniva affidato ad alcuni gregari, fra i quali un italiano che li piazzavano sul mercato.

Grazie ad alcuni farmacisti compiacenti- le perquisizioni ad Alba non hanno condotto a deferimenti- un fiume di forniture mediche, sprovviste di certificazioni, finiva nelle case di centinaia di ignari clienti. Fra i molti episodi documentati dai finanzieri anche un trasbordo da bagagliaio a bagagliaio della merce, fra venditore e farmacista, in violazione di tutte le norme igieniche. Le perquisizioni hanno condotto all’individuazione del sito di stoccaggio, un magazzino nei pressi di Corso Regina Margherita a Torino, sequestrati anche due conti correnti e 120 mila mascherine sprovviste di certificazione.

Davide Gallesio

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