Il piano banda ultralarga è in ritardo e otto Comuni sono stati esclusi

Entro 15 mesi la banda ultralarga arriverà in 23 centri

TECNOLOGIA L’Uncem torna a criticare il Piano nazionale banda ultralarga. L’Unione nazionale dei Comuni e degli enti montani, dopo aver segnalato i due anni di ritardo nell’attuazione del piano, la scelta di tagliare fuori le case sparse e le lungaggini che passano tra progettazioni, avvio dei lavori, fine dei lavori e attivazione, punta il dito sull’esclusione di otto Comuni dal piano, comunicata da Regione e Infratel. Si tratta dei Comuni di Castelspina, Molino dei Torti, Argentera, Moiola, Pietraporzio, Sambuco, Bruino e  Susa. L’esclusione, si legge nella revisione del Piano, è stata motivata dal fatto che «A  seguito di un’indagine puntuale derivante dalla progettazione si è rivelato che la copertura dei privati nelle aree più densamente abitate (poste a gara come aree obbligatorie) supera il 95% delle unità immobiliari in tali aree». Sottolineano Marco Bussone e Lido Riba, presidenti nazionale e regionale di Uncem: «Non ci risulta che le coperture della banda ad Argentera o a Pietraporzio siano particolarmente efficaci, per usare un eufemismo. Il Piano banda ultralarga è bloccato e oggi otto Comuni vengono stralciati, con scarne comunicazioni ai sindaci dicendo che, essendo già coperti dai privati, in quei paesi non c’è bisogno dell’intervento con fondi pubblici. È un’assurdità. Se il piano non si sblocca, siamo pronti a supportare tutti i Comuni piemontesi e italiani in azioni legali».

 

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